Si è spento il cardinale Quezada Toruño, artefice della pace in Guatemala. Il cordoglio
del Papa
Si è spento lunedì mattina in un ospedale di Città del Guatemala il cardinale Rodolfo
Ignacio Quezada Toruño: aveva 80 anni. L’arcivescovo emerito di Guatemala è deceduto
per un arresto cardiaco post-operatorio. Il Papa ha espresso in un telegramma il suo
profondo cordoglio per la morte del porporato che – ha affermato - “ha servito la
Chiesa in modo intenso e generoso” dedicandosi soprattutto “alla missione di evangelizzazione”.
Nel Paese latinoamericano sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale; il
presidente Otto Perez ha definito il porporato “un grande combattente della pace e
della riconciliazione” ricordandolo come uno dei fautori dei negoziati di pace che
nel 1996 hanno portato alla fine della guerra civile, che in 36 anni ha provocato
oltre 200mila morti. Il cardinale Quezada Toruño era nato l'8 marzo 1932 a Città del
Guatemala. Ordinato sacerdote nel 1956, viene consacrato vescovo nel 1972. I suoi
sforzi per approfondire la pastorale della Sacra Liturgia, il Culto e la cura dell'immagine
del Santo Cristo di Esquípulas negli anni 1993-1995, sono stati premiati nel febbraio
del 1996 con la seconda visita di Giovanni Paolo II in Guatemala, in occasione della
celebrazione dei 450 anni del Cristo Negro. Tra il 1987 e il 1993, nell'ambito della
sua attività di presidente della Conferenza episcopale guatemalteca, svolta anche
dal 2002 al 2006, è stato presidente della Commissione nazionale di Riconciliazione.
Durante l'«Accordo di base per la ricerca della pace con mezzi politici» di Oslo,
in Norvegia, è stato nominato «Conciliatore nel processo di pace» del Guatemala. Il
19 giugno 2001 è stato nominato diciottesimo arcivescovo di Guatemala. Giovanni Paolo
II lo ha creato cardinale nel Concistoro del 2003. Le esequie saranno celebrate giovedì
7 giugno alle ore 10 nella Cattedrale Metropolitana. Dopo la sua morte, il Collegio
cardinalizio risulta composto da 209 porporati, di cui 122 elettori e 87 non-elettori.
(A cura di Paolo Ondarza)