Mons. Martinelli: “La Libia è libera ma non la dialettica interna"
“La Libia è libera, ma è una libertà che deve essere sempre riconquistata”, così mons.
Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, commenta la nuova fiammata di tensione
che ieri ha scosso il Paese nord africano con l’occupazione dell’aeroporto della capitale
da parte di una brigata di Tarhuna, che chiede il rilascio di uno dei suoi leader,
scomparso in circostanze non chiarite. “La situazione è tornata calma. Quando questa
mattina alle 7 siamo usciti dalla Messa, non abbiamo notato niente di particolare”
ha detto il prelato sentito dall’agenzia Fides. Secondo il vicario apostolico l’occupazione
dello scalo, che ha portato al blocco del traffico aereo per diverse ore, rientra
“in una dialettica interna che è tutta da costruire”, attraverso “un allenamento continuo
per imparare a dialogare”. Le tensioni a Tripoli e a Bengasi (dove nella serata di
ieri vi sono stati scontri tra la polizia militare ed una brigata locale) sembrano
essere legate alle elezioni per l’Assemblea Costituente, previste per metà giugno
ma che con ogni probabilità verranno rinviate. “L’opinione comune è che le elezioni
verranno spostate a luglio prima dell’inizio del Ramadan” dice Mons. Martinelli. Il
vicario apostolico di Tripoli rimane comunque fiducioso sull’evoluzione della Libia
e assicura che “la comunità cattolica prosegue il suo cammino e il suo servizio al
popolo libico con coraggio. Facciamo nostra – conclude mons. Martinelli - l’esortazione
di Papa Benedetto XVI: “coraggio”, accettando in pieno le sue parole”. (M.G.)