2012-06-05 13:02:49

Il cardinale Bertone: non bastano alcuni documenti per conoscere la verità, Papa non intimorito da attacchi


La Chiesa è una casa luminosa nonostante tutti i difetti delle persone: è quanto ha affermato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone in una intervista rilasciata al Tg1 per un bilancio dell'Incontro mondiale delle famiglie a Milano e un commento sulle ultime vicende vaticane. Sulla diffusione di documenti riservati ecco quanto ha detto il porporato:RealAudioMP3

R. - Non basta venire a conoscenza di alcuni documenti e pubblicare documenti parziali per conoscere la piena verità sui fatti. Spesso avviene proprio questo: che le chiarificazioni sono frutto di un lavoro di dialogo, di rapporti personali ed anche di conversione del cuore, che non risultano semplicemente dalle carte o dalla burocrazia. Le carte sono importanti, ma i rapporti personali lo sono molto di più. Ciò che c’è di più triste in questi eventi ed in questi fatti è la violazione della privacy del Santo Padre e dei suoi più stretti collaboratori. Vorrei però dire che questi non sono stati e non sono giorni di divisione ma di unità, e vorrei anche aggiungere che sono anzitutto giorni di forza nella fede, di ferma serenità anche nelle decisioni. E’ il momento della coesione di tutti coloro che vogliono servire veramente la Chiesa.

D. – Un’ultima domanda, che è quella che tutti vorrebbero farle. Il Santo Padre come ha vissuto queste vicende? Si può pensare, come ha scritto qualcuno, che ci siano delle illazioni strumentali per arrivare persino ad attaccare la Chiesa ed il Papa?

R. – Gli attacchi strumentali ci sono sempre stati, in tutti i tempi: li ricordo anche per quanto riguarda la mia esperienza di Chiesa, ad esempio ai tempi di Paolo VI, che non sono poi così lontani. Questa volta, però, sembra siano attacchi più mirati, a volte anche feroci, dilanianti ed organizzati. Vorrei sottolineare il fatto che Benedetto XVI, come tutti sanno, è un uomo mite, di grande fede e di grande preghiera. Non si lascia certo intimorire dagli attacchi, di qualsiasi genere, ed anche dalle dure incrostazioni dei pregiudizi. Chi gli è vicino e lavora al suo fianco è sostenuto da questa grande forza morale del Papa. Benedetto XVI, come ho già detto in altre occasioni, è un uomo che ascolta tutti, è un uomo che va avanti fedele alla missione che ha ricevuto da Cristo, e sente il grande affetto della gente. Specialmente in questi giorni, ha sentito un affetto plenario della gente che gli sta vicino, dei giovani e delle famiglie con i bambini che applaudivano freneticamente il Papa. Mi sembra che il viaggio a Milano gli abbia dato ulteriore forza. Inoltre, voglio sottolineare una parola che ha ripetuto tante volte, anche proprio prima di partire dal cortile dell’arcivescovado di Milano: è la parola ‘coraggio’. L’ha detta agli altri, l’ha detta ai giovani, ai giovani che cercano di formare una famiglia, l’ha detto alle famiglie in difficoltà e l’ha detto anche alle autorità, e lo dice a tutta la Chiesa. Questa parola la dice perché è convinto interiormente, è la sua forza che gli viene dalla fede e dall’aiuto di Dio, e quindi dice a tutti: “Coraggio!”. E lo ha detto anche ai terremotati. Ripeto: vorrei che interiorizzassimo questa parola accanto al Papa, sotto la guida del Papa.







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