2012-06-05 16:26:10

Hollande a Roma il 14 giugno. Il G7 parla di unione fiscale europea


Il G7 ha discusso i progressi verso un'unione fiscale e finanziaria europea. L’annuncio viene dal Tesoro americano dopo la teleconferenza di oggi dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G7, che ''monitorera' da vicino'' gli sviluppi in vista del G20. Dunque la zona euro è sotto osservazione dei grandi del mondo. Intanto si rafforza l’asse Roma-Parigi per mettere a punto una strategia per la crescita. Il presidente francese Hollande sarà a Roma il 14 giugno. Round successivo il 22 giugno quando a Roma arriveranno anche il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy. La Francia è pienamente convinta che serva varare al più presto un’unione bancaria europea da attuare attraverso un sistema di vigilanza comune. Di questo ha parlato il ministro degli Esteri francese Fabius, che vedendo alla Farnesina, Giulio Terzi ha affermato che “il sistema europeo nella sua totalità deve trovare una soluzione: bisogna trovare meccanismi affinché i Paesi che compiono gli sforzi necessari non soffrano di asfissia”. Uno di questi meccanismi potrebbero essere gli eurobond. L’economista Alberto Quadrio Curzio intervistato da Alessandro Guarasci RealAudioMP3


R. – L’emissione di Eurobond è un intervento chiaro: può essere fatto con il fondo salva Stati, che entrerà in esercizio dal 1° luglio, salvo una piccola modifica dei trattati che legano questo fondo, e potrebbe, anche se acquisisse una licenza bancaria, ottenere liquidità dalla Bce. Mettere in parità i bilanci dei diversi Stati prima di varare gli Eurobond significa rinviare a data incerta, futura l’emissione degli Eurobond stessi.

D. – Agli Eurobond, secondo lei, va necessariamente collegata un’unione fiscale europea?

R. – Se per unione fiscale s’intende la politica fiscale, e cioè un allineamento in termini ovviamente di approssimazione e non di coincidenze della politica di bilancio dei diversi Stati membri di Eurolandia, è certamente un risultato a cui si dovrà arrivare. Il problema è che oggi siamo in una situazione di emergenza e non si possono prendere le decisioni sulla base di ciò che prescrive la dottrina economica, il che si poteva fare in situazioni di calma. Adesso bisogna intervenire per evitare che si diffonda il contagio e che il contagio generi panico. Quando il panico si genera non lo si ferma più, perché ha una velocità e una capillarità che neppure gli interventi più pesanti riescono a fermare.








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