Germania: la Chiesa critica il progetto di modifica del Codice penale sul suicidio
assistito
Una deriva verso la legittimazione dell’eutanasia: così la Conferenza episcopale tedesca
critica il progetto di legge che mira a modificare il Codice penale sul suicidio assistito.
La proposta di riforma dell’articolo 127 del Codice penale, infatti, prevede la pena
di tre anni di reclusione per chi, a scopo commerciale, assiste una persona nel suicidio.
Ma, come afferma Matthias Kopp, portavoce dei vescovi tedeschi, il problema si pone
quando si deve definire lo “scopo commerciale”: secondo il progetto di modifica, esso
va inteso come un’attività ripetuta che procura, per un certo periodo di tempo, un
guadagno specifico. Il che significa punire le organizzazioni di assistenza al suicidio,
sia quelle che operano direttamente in Germania, sia altre che si propongono come
intermediarie per chi vuole il suicidio assistito in altri Paesi in cui è autorizzato,
come la Svizzera, il Belgio e i Paesi Bassi. Allo stesso tempo, però, la riforma
dell’articolo 127 non includerebbe tutti i casi di assistenza al suicidio a carattere
gratuito, o la decisione di un singolo medico, o ancora la diffusione di informazione
sul suicidio assistito tramite Internet. Il progetto di modifica del Codice penale
dovrà ora essere sottoposto all’approvazione del governo federale. (I.P.)