Diritti per l'infanzia a rischio in Italia. Politiche carenti anche a causa della
crisi
Aumento di povertà, dispersione scolastica, lavoro minorile ed esclusione sociale.
Più di 1 milione e mezzo di bambini a rischio nel solo Meridione dell'Italia. E’ la
fotografia scattata dal Quinto Rapporto di aggiornamento sulla Convenzione Onu sui
diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, presentato oggi a Roma dal Gruppo Crc che
riunisce 85 associazioni e organizzazioni del terzo settore. Il ministro del Lavoro,
Elsa Fornero, rassicura: il governo lavora per comprendere le conseguenze della crisi
sui bambini. Il servizio di Paolo Ondarza:
Sono carenti
le politiche per l’infanzia in Italia paese che in Europa ha il triste primato per
dispersione scolastica e incremento della povertà. 1.876.000 i minori in condizioni
di povertà relativa, 1.227.000 solo al Sud. Qui 359 mila bambini vivono in condizioni
di povertà assoluta, al di sotto cioè di uno standard di vita minimamente accettabile.
Occorre invertire la rotta, ma mancano i fondi, complice la crisi economica. Il presidente
di Unicef Italia, Giacomo Guerrera:
R. - Sicuramente il momento è difficile,
però non possiamo non mettere in campo tutte le risorse possibili che possano comunque
incidere su questa condizione dell’infanzia, che è sempre più grave.
Grande
lacuna in Italia è l’assenza di un sistema di raccolta dati, rappresentativi ed uniformi
tra le varie regioni per misurare l’estensione di fenomeni come pedofilia, pornografia
infantile, dispersione scolastica, lavoro minorile, abusi, disabilità:
R. -
Valutare l’impatto delle politiche economiche, notare come effettivamente sia possibile
migliorare la situazione, lo si può fare soltanto conoscendo: se noi non abbiamo dati,
senza la conoscenza del fenomeno non è possibile dare soluzioni credibili.
D.
- Anche perché di fronte a fenomeni come quello dell’abuso dei minori on line, non
si può essere approssimativi!
R. - Noi sappiamo per certo che il fenomeno esiste!
Abbiamo una percezione del fenomeno, ma non ne conosciamo la reale dimensione.
Il
ministro Fornero ha garantito che l’Italia si doterà presto di un sistema nazionale
per la protezione e l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: secondo il
Rapporto nel 2011 erano 7750 di cui 1791 irreperibili. Il Gruppo Crc chiede poi una
revisione della legge sulla cittadinanza dei minori stranieri e per loro, a prescindere
dalla condizione giuridica, l’iscrizione obbligatoria al servizio sanitario nazionale.
Ancora Guerrera:
R. - Non possiamo, una volta che sono arrivati nel nostro
Paese, dare a questi minori una assistenza diversa rispetto ai nostri. Non è concepibile:
non saremmo un Paese civile!