Un milione alla Messa di Bresso. Il Papa alle famiglie: trasformate il mondo. A Filadelfia
l’Incontro del 2015
Si è concluso ieri il VII Incontro mondiale delle famiglie. Il Papa è rientrato a
Roma alle 18.20. Poi da Ciampino, con un elicottero dell’Aeronautica Militare, il
trasferimento in Vaticano. In mattinata la grande Messa di fronte al milione e più
di persone radunatesi nel Parco di Bresso, a nord di Milano. L’amore di una famiglia
che crede nel Vangelo è una forza per la famiglia stessa e per il mondo in cui queste
famiglie vivono. E’ la sostanza dell’omelia pronunciata da Benedetto XVI. All’Angelus,
il Papa ha annunciato che l’ottavo raduno sarà ospitato nel 2015 dalla città americana
di Filadelfia. La cronaca nel servizio dell’inviato a Milano, Alessandro De Carolis:
Cari sposi,
essere famiglia oggi non è facile, ma se il mondo ha una speranza di essere migliore
è grazie al tipo di amore che lega gente come voi. Lo sguardo di Benedetto XVI vaga
sereno sulla spianata di Bresso dove stanno, l’una accanto all’altra – passeggino
accanto a biberon – centinaia di migliaia di famiglie, esempio della bellezza della
Chiesa e smentita vivente del pessimismo inguaribile di tante sociologie, di tante
tribune mediatiche, che profetizzano la distruzione delle relazioni tra coniugi, tra
genitori e figli, perché il loro sistema razionale non sa cosa sia e di cosa sia capace
una “Chiesa domestica”.
Queste famiglie invece sono lì, davanti al Papa, arrivate
da oltre 150 nazioni, e soprattutto piccola percentuale di quei milioni di papà, mamme
e bambini che seguono la diretta mondovisione della Messa. Benedetto XVI parla loro
a cuore aperto. Il vostro amore, dice, “è fecondo” anzitutto per la coppia perché
“desiderate e realizzate il bene l’uno per l’altro”. Lo è per i figli perché li accogliete
con generosità e responsabilità. Lo è per la società perché siete portatori di “virtù
sociali”, gratuità, rispetto, solidarietà:
“Cari sposi, abbiate cura dei
vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità
e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte
e sostenendoli nelle fragilità. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto
di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni
tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell’amore”.
“La
vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi - riconosce Benedetto XVI
– ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente
trasformare il mondo”. E per chi quella difficoltà di vivere un amore pieno è invece
una stigmate che ogni giorno ferisce il cuore e l’anima, ripete:
“Una parola
vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa
sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione.
Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio
a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate
iniziative di accoglienza e vicinanza”.
Nei giorni del Congresso teologico
pastorale che hanno preceduto l’arrivo del Papa, si è discusso a Milano dello sforzo
di conciliare in famiglia i tempi del lavoro e quelli, sempre più sfrangiati, della
festa. Il Papa va contro il senso comune che vorrebbe la seconda sacrificata sull’altare
del primo :
“Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano, però, che
non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può
concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società
più giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado
dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi, la mentalità utilitaristica
tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a
convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale”.
E
per ciò che riguarda la festa della Domenica, il Papa ribadisce che essa “è il giorno
della Chiesa” e dunque, per un cristiano, un giorno mai uguale agli altri:
“E’
il giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell’incontro,
della condivisione, anche nella partecipazione alla Santa Messa. Care famiglie, pur
nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore!
E’ come l’oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell’incontro e dissetare la
nostra sete di Dio”.
L’Angelus che chiude la prossimità tra Benedetto XVI
e le famiglie del settimo Incontro mondiale è anche l’occasione per dare pubblicamente
notizia di dove si svolgerà l’ottavo. Queste le parole di un Papa visibilmente commosso
e grato per il grande affetto dimostratogli dalla folla:
“Sono lieto di
annunciare che il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie avrà luogo nel 2015, a
Filadelfia, negli Stati Uniti d’America”.
Prima della benedizione conclusiva,
il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia,
ha ringraziato il Papa e i presenti per aver reso “indimenticabili” i giorni del raduno
delle famiglie. Inoltre, il vescovo ausiliare di Milano, mons. Erminio De Scalzi,
ha riferito che Benedetto XVI ha disposto un ulteriore aiuto per i terremotati dell’Emilia
Romagna, devolvendo i 500 mila euro delle offerte raccolti durante l’Incontro mondiale
delle famiglie.