Dichiarazioni shock del presidente serbo Nikolic: "A Srebrenica non ci fu genocidio"
Polemiche e tensioni in Europa dopo le dichiarazioni del neo-presidente serbo Tomislav
Nikolic, che in un’intervista rilasciata alla televisione montenegrina ha negato il
genocidio di Srebrenica. A segnare la prima giornata di Nikolic alla presidenza della
Serbia anche i gravi incidenti esplosi tra i serbi del Kosovo e i militari della Kfor.
Il servizio di Stefano Leszczynski:
“A Srebrenica non vi è stato genocidio''.
La lapidaria dichiarazione del presidente serbo Nikolic, nella sua prima giornata
alla guida del paese, ha scatenato un’ondata di polemiche in Europa e ha incendiato
le rivendicazioni degli estremisti serbi in Kosovo. A nulla è servito che Nikolic
correggesse il tiro ammettendo che si trattò comunque di un ‘grande crimine’. Le parole
del neopresidente hanno infatti rimesso pesantemente in causa l'abbandono delle sue
vecchie posizioni ultranazionaliste e le sue ripetute enunciazioni a favore dell'integrazione
europea e della riconciliazione con i paesi vicini, i cui rapporti con la Serbia sono
ancora segnati dalle sanguinose guerre degli anni novanta. ''Negare il genocidio di
Srebrenica, che e' stato provato dal Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi)
- ha detto a Sarajevo Bakir Izetbegovic, membro musulmano e presidente di turno della
presidenza tripartita bosniaca non è una maniera per ripristinare la fiducia. Nel
1995 nella città bosniaca di Srebrenica in soli 5 giorni furono massacrate per la
loro appartenenza etnica e religiosa oltre 8 mila persone. Ad appesantire l'avvio
del mandato presidenziale di Nikolic, ieri, anche la nuova improvvisa esplosione di
violenza nel nord del Kosovo, dove in duri scontri fra militari della Kfor (la Forza
Nato in Kosovo) e manifestanti serbi sono rimaste ferite almeno cinque persone, tre
serbi e due soldati Nato.