Siria: ennesimo venerdì di violenze. L’opposizione denuncia decine di vittime
Ancora violenze in Siria nell’ennesimo venerdì di proteste contro il governo del presidente
Assad. Gli attivisti segnalano 15 vittime nei pressi di Homs a seguito di nuovi bombardamenti
dell'esercito. Altre 9 vittime civili sono segnalate, sempre dall’opposizione, nei
dintorni della città meridionale di Deraa, teatro in queste ore di scontri tra esercito
e ribelli, mentre 12 operai che si recavano al lavoro in una fabbrica a Qusair sono
stati fermati sul bus sul quale viaggiavano e fucilati dalle forze filo-governative.
Intanto a Ginevra è riunito in sessione speciale il Consiglio Onu sui diritti umani
per esaminare una risoluzione di condanna della Siria dopo la strage di 108 persone
la settimana scorsa nella località di Hula. In apertura dell’incontro è stato letto
un messaggio dell'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, per il quale
“ad Hula sono ravvisabili crimini contro l’umanità”. Pillay ha inoltre lanciato un
appello alla comunità internazionale ad appoggiare il piano di pace dell’inviato Kofi
Annan per porre fine alla crisi in Siria e a chiedere un'indagine immediata sulla
strage di Hula, pena “un vero e proprio conflitto” nel Paese, con ripercussioni in
tutta la regione. Infine si registrano le dichiarazioni del ministro degli Esteri,
britannico William Hague, secondo cui “tutte le opzioni" d'intervento vanno considerate
in Siria, ma ha aggiunto che ancora non si è allo stadio di considerare un azione
militare. (M.G.)