Honduras: giovani in marcia per fermare la violenza nel Paese
Circa 4.000 giovani honduregni parteciperanno ad una marcia che partirà l’8 giugno
da Tegucigalpa ed arriverà il 10 giugno nel comune di Talanga, nella stessa regione
centrale dell’Honduras Francisco Morazán, per chiedere al governo di disarmare la
popolazione civile e di fermare la violenza nel paese, che registra una media di 19
morti al giorno. Secondo le informazioni pervenute all’agenzia Fides, la marcia (di
circa 50 chilometri) dal titolo "Samaritani per amore", è organizzata dalla pastorale
giovanile dell'Arcidiocesi di Tegucigalpa con l’invito a partecipare a tutti i giovani
della zona. Uno degli organizzatori della marcia, Marvin Cruz, ha detto alla stampa
locale che durante la marcia si farà richiesta al governo del presidente Porfirio
Lobo "il disarmo dei civili e di fermare la violenza in Honduras", che nel 2011 ha
registrato un numero annuale di omicidi pari all’86,5 per ogni 100.000 abitanti, secondo
i dati forniti dalla Commissione dei Diritti Umani (Cdh). La marcia, coordinata anche
dal parroco di Talanga, padre Miguel Mejia, vuole essere una manifestazione di fervore
religioso ed "un'opportunità per accrescere la consapevolezza degli honduregni sulla
possibilità di cambiare il clima di violenza che subisce l’Honduras", secondo gli
organizzatori. "Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica e tutti i cittadini, far
vedere che non tutti i giovani sono dei criminali" ha detto Marvin Cruz, che ha voluto
notare che questa non è l'unica iniziativa per chiedere la pace nel Paese. Ci sono
stati infatti altri eventi e marce nel comune di Cedros, a est della capitale honduregna,
a Danlí, a Juticalpa (est), a Choluteca (sud), a Comayagua (al centro) e ad Esperanza.
Sempre dai dati della Cdh (Commissione dei Diritti Umani), si apprende che la violenza
in Honduras ha lasciato 46.450 morti tra il 2000 e il 2011, di cui 12.838 registrati
nei primi 23 mesi del governo del presidente Lobo. Secondo le statistiche dell'Osservatorio
sulla violenza dell'Istituto universitario della Democrazia, Pace e Sicurezza, l’80%
delle persone che muoiono sono giovani e il 78,6% degli omicidi è commesso con armi
da fuoco. (R.P.)