Gran Bretagna: aumentano gli aborti multipli tra le adolescenti
Degli oltre 38mila aborti effettuati da adolescenti nel Regno Unito durante il 2010,
5300 hanno riguardato teenagers che avevano già abortito almeno una volta. Sono dati
del Ministero della Sanità britannico, anticipati dal Daily Telegraph. Lo studio,
rileva casi di giovanissime arrivate fino alla settima interruzione volontaria di
gravidanza e ha scosso l’opinione pubblica: c’è chi giudica fallimentare la strategia
del governo di contrastare il fenomeno attraverso la diffusione gratuita di contraccettivi.
Al microfono di Paolo Ondarza Josephine Quintavalle, membro della Pro Life
Alliance di Londra:
R. – E’ ormai
chiaro che queste giovani considerano l’aborto come fosse una forma di contraccezione,
hanno perso completamente il senso di quanto avviene nell’aborto.
D. – Eppure,
da cinque anni, il governo britannico promuove una campagna in favore della contraccezione,
con distribuzione gratuita di contraccettivi tra le adolescenti. Una strategia che
non funziona? R. – Innanzitutto la contraccezione, specialmente fra i giovani,
non sempre viene utilizzata correttamente, ma poi, soprattutto, sappiamo benissimo
che la contraccezione non è infallibile.
D. – Tra l’altro l’indagine fotografa
una diminuzione del numero degli aborti, ma non tiene conto di chi assume la pillola
del giorno dopo o quella dei cinque giorni dopo, la EllaOne…
R. – Gli aborti
sono in diminuzione solo tra le giovanissime, perchè se si guarda fra le donne fra
i 20 e i 30 anni il numero degli aborti non sono diminuiti. E’ vero, queste statistiche
non raccolgono informazioni sul consumo della pillola del giorno dopo e tanto meno
dell’EllaOne. Noi abbiamo chiesto che venissero presi in considerazione. Siamo certi
che ci sia stato un enorme aumento nel consumo di queste pillole, che noi rifiutiamo
di chiamare contraccettive.
D. – Il fenomeno degli aborti multipli ha aperto
un dibattito nell’opinione britannica, interrogando anche chi si è sempre detto favorevole
all’aborto. C’è una contraddizione, secondo voi, in tutto questo?
R. – Certo,
perché se viene legittimato l’aborto, un aborto, che male c’è se ne vengono compiuti
sette? Questa è la contraddizione dell’Inghilterra: quando uno vuole avere un figlio,
c’è tutta l’assistenza dello Stato, è un diritto, anche per le coppie omosessuali.
Ecco la contraddizione: uccidiamo 550 vite ogni giorno in Inghilterra, ma allo stesso
tempo si permette il ricorso a qualunque mezzo pur di dare un figlio a chi lo vuole.
D.
– Va ricordato che in Gran Bretagna si può abortire anche a gravidanza avanzata…
R.
– Gli aborti dopo la 24.ma settimana, fortunatamente, sono rari: ma in queste stesse
statistiche relative al 2011 ci sono stati 29 aborti che sono avvenuti dopo la 32.ma
settimana di gravidanza. Questo è barbarico e non è degno di uno Stato civile!
D.
– Voi denunciate anche aborti da parte di donne che hanno fatto ricorso alla fecondazione
assistita e poi hanno cambiato idea. Si ha l’impressione che l’aborto venga considerato
come una soluzione facile…
R. – L’aborto è molto facile, ma è tristissimo pensare
che uno chieda superficialmente la fecondazione assistita e poi cambia idea…. E’ un
orrore quanto sta avvenendo in Gran Bretagna. Noi abbiamo le statiche peggiori di
Europa!
D. – A fronte di queste statistiche, c’è un movimento o una coscienza
pro-life che sta crescendo in Inghilterra?
R. – Sì, io lavoro in questo campo
da tantissimi anni e negli ultimi due anni, finalmente, si comincia a vedere qualche
progresso. Adesso che possiamo vedere in uno schermo l’immagine del bambino nell’utero,
finalmente la gente ha cominciato a capire di più cosa accade nell’utero della donna…
Questo è quello convince! Direi che il movimento della vita in Inghilterra sta facendo
dei progressi e gli abortisti sono molto nervosi: finalmente assistiamo a cambiamenti.
So che non potremo ottenere l’abolizione dell’aborto in pochi anni, ma finalmente
l’uomo sta cominciando a prendere coscienza, che l’indifeso va difeso e non ucciso!