2012-05-30 12:51:35

Liberia: condannato a 50 anni di reclusione l’ex presidente Charles Taylor


L'ex presidente della Liberia, Charles Taylor, è stato condannato a 50 anni di reclusione, dai giudici del Tribunale speciale per la Sierra Leone (Tssl) che lo aveva riconosciuto colpevole di crimini contro l'umanità e di guerra durante il conflitto in questo Paese africano. Il giudice Richard Lussick, in una udienza pubblica a Leidschendam, alla periferia dell'Aja in Olanda, ha sottolineato che Taylor è stato condannato per “crimini di estrema gravità in termini di scala e brutalità”. Taylor, 64 anni, era stato riconosciuto colpevole, il mese scorso, di 11 capi di imputazione per aiuto e favoreggiamento dei ribelli durante la guerra terminata nel 2002 e che ha provocato la morte di oltre 50 mila persone. Omicidio, stupro, tortura e arruolamento di bambini soldati sono solo alcuni dei crimini commessi durante il conflitto dai ribelli del Fronte Rivoluzionario Unito L'ex presidente liberiano è il primo ex capo di Stato ad essere condannato da una Corte internazionale per crimini di guerra dalla Seconda Guerra mondiale. L'accusa aveva chiesto una condanna a 80 anni di reclusione. L'ex presidente liberiano sconterà la pena in un carcere britannico. “Il male che Taylor ha fatto è irreparabile", commenta all'agenzia Fides il padre saveriano Gerardo Caglioni, con una lunga esperienza missionaria in Sierra Leone. "Si pensi solo alle migliaia e migliaia di persone costrette a spostarsi da una nazione all’altra, con traumi dei quali ancora risentono i bambini soldato e il resto della popolazione per gli abusi sessuali e le violenze inaudite, fisiche e morali, che non potranno essere riparate dagli uomini” dice padre Caglioni. “Mi viene in mente un ragazzo a cui i guerriglieri del Ruf hanno bruciato vivi i genitori nella capanna, gli hanno tagliato le orecchie e a cui, prima di ucciderla, gli hanno chiesto di abusare di sua madre. Adesso quel ragazzo è rimasto solo, senza famiglia, con turbe psichiche che nessuno sarà in grado di guarire”. “Di fronte a migliaia di casi come questi, non sono i 50 anni di prigione inflitti a Taylor che possono offrire una concreta speranza a queste persone. Penso quindi che l’umanità dovrebbe ridare un pezzo di vita alle vittime di Taylor, dando loro una possibilità di riscatto diversa” afferma il missionario. Padre Caglioni si sofferma inoltra sull’atteggiamento di Taylor: “Nel corso del processo non ha mostrato alcun segno di sincero pentimento per i drammi che ha causato. Mi auguro che possa pentirsi e riconciliarsi con Dio, con l’umanità e soprattutto con le sue vittime”. Il missionario ricorda infine che proprio ieri, 29 maggio, era l’anniversario dell’erezione della prefettura apostolica di Makeni nel 1952 (poi divenuta diocesi). “La Chiesa di Makeni ha subito le violenze peggiori del Ruf. E questa Chiesa è stata capace nel corso degli anni di sanare, in qualche modo, le ferite purulente lasciate dalla guerra civile. È la Chiesa che ha dato un riscatto morale oltre che materiale alla popolazione provata da tanta violenza” conclude il missionario. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.