2012-05-30 15:51:00

Campagna di Antea per le cure palliative


Antea Onlus ha presentato al Senato lo spot tv “Un mantello per la vita”, per promuovere la cultura delle cure palliative e la terapia del dolore. Da 25 anni l’associazione si occupa di assistenza alle persone in fase avanzata di malattia, garantendo loro dignità e sollievo. A Giuseppe Casale, coordinatore sanitario di Antea Onlus, Eliana Astorri ha chiesto se sono soddisfatti dei risultati ottenuti:RealAudioMP3

R. – Sì, soddisfatti ma non ci sentiamo arrivati, perché abbiamo ancora tantissimi anni davanti. Soddisfatti perché siamo riusciti a portare sia alle persone che abbiamo seguito, sia alle loro famiglie, un momento di serenità, che non è facile negli ultimi momenti della loro vita. Però, ovviamente, nei nostri obiettivi c’è l'auspicio che in Italia tutti i cittadini possano ricevere – come viene ribadito dalla legge 38 – le cure palliative e la terapia del dolore, in maniera adeguata e con personale competente.

D. – Quando siete partiti nell’87 avreste mai pensato di raggiungere questi obiettivi?

R. – No, perché in tutti questi anni le difficoltà – che ancora ci aspetteranno – sono state tante; però forse, vedere mano mano i risultati – anche soltanto il sorriso di una persona che abbiamo aiutato – ci ha spinto ad essere perseveranti e ad essere degli “arieti contro tutto e tutti”, nel senso buono ovviamente, per ottenere semplicemente dei benefici per i nostri pazienti.

D. – E’ stato presentato uno spot televisivo per le cure palliative e la terapia del dolore, che verrà trasmesso su Rai e Mediaset: qual è il messaggio?

R. – Il messaggio è molto semplice: le cure palliative non sono inutili. Il nome cure palliative deriva dal termine pallium che significa mantello, non a caso, il primo fotogramma dello spot fa vedere un mantello che vola in aria. La cosa più importante è che le cure palliative possono aiutare una persona, giovane o non giovane, a vivere i suoi ultimi giorni in maniera dignitosa. E questo spot – che sarà diffuso in televisione e nei cinema - sarà un messaggio per le persone che non ne sanno veramente nulla e per portare a conoscenza dei cittadini, che le cure palliative sono qualcosa di estremamente utile e addirittura – come ribadisce la legge 38 – sono un diritto per ognuno.

D. – Ma quando si parla di palliativo, non si ha l’idea di qualcosa di superfluo, che non serve? E’ sbagliato forse proprio il termine?

R. – Sì, diciamo che in Italia abbiamo tentato molte volte di cambiarlo, però in tutto il mondo si chiamano cure palliative. In Italia quando parliamo di palliativo, appunto, si intende qualcosa di inutile, ma la stessa legge ribadisce - in articoli ben precisi - che chi si occupa di cure palliative deve avere una formazione specifica, quindi avere una professionalità specifica, addirittura attraverso master universitari e corsi di formazione specifici, proprio a ribadire che non è una cosa inutile saperlo fare. Un’altra cosa importante: gli ultimi dati scientifici hanno perfino dimostrato che le cure palliative, oltre al fatto di non essere inutili, sono estremamente efficaci, allungano addirittura la vita dei pazienti, oltre a dare una qualità infinitamente migliore.

D. – Per sostenere Antea?

R. – Per sostenere Antea, visitate il nostro sito www.antea.net. Potete poi sostenerci in tanti modi: facendo volontariato, oppure donandoci quello che potete.







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