Rapporto Unicef: minori in povertà, 30 milioni nel mondo sviluppato
La povertà tra i bambini e gli adolescenti in aumento nel mondo sviluppato, e l’Italia
è tra i Paesi fanalino di coda. Lo rivela il rapporto dell’Unicef presentato ieri
a Roma. In apertura dell’incontro il messaggio del presidente del Consiglio italiano,
Mario Monti. Il servizio di Roberta Gisotti:
Scrive il
premier Mario Monti: “proteggere l’infanzia dalla povertà è un dovere morale che dovrebbe
essere tra le priorità di ogni governo”. A leggere il suo messaggio è stato il presidente
dell’Unicef Giacomo Guerrera, rimarcando poi che l’Italia è tra i Paesi dove l’intervento
della politica è stato in realtà negli anni scorsi ininfluente per il benessere dell’infanzia:
se la Germania è scesa dal 17 all’8,5 per cento nel tasso di povertà infantile l’Italia
è calata dal 16,2 al 15,9, quasi nulla. Al di là delle parole si aspettano dunque
fatti e non solo dai politici italiani se in tutti i Paesi considerati - 35 tra i
più sviluppati - vi sono 30 milioni di minori che vivono in povertà, e 13 milioni
sono quelli che abitano nell’Unione Europea. Considerato che la ricerca Unicef poggia
su dati del 2009 possiamo di certo immaginare che questi dati complessivi siano in
difetto, alla luce della crisi economico-finanziaria globale. Investire nella protezione
e nello sviluppo dei bambini e degli adolescenti – ci ricorda l’Unicef – non solo
“è eticamente corretto, ma anche vantaggioso in termini economici e sociali”. E dunque
conclude la ricerca “lasciare che i minorenni crescano in condizioni di povertà comporta
svantaggi personali per il bambino e alti costi sociali ed economici futuri in termini
di salute e sicurezza sociale”.