Sud Corea: Forum per l'unità dei cristiani per testimoniare Cristo al mondo
Unità fra i cristiani, dialogo interreligioso "basato sulla verità rivelata dal Vangelo",
cura del creato, solidarietà pratica e "ricerca perenne di giustizia e pace". Sono
gli ingredienti proposti dall'arcivescovo di Gwangju, mons. Igino Kim Hee-joong, per
andare avanti sulla strada dell'ecumenismo anche in Corea del Sud. Il presule ha aperto
i lavori del 12mo Forum per l'unità dei cristiani coreani insieme al Consiglio nazionale
delle Chiese e alla Metropolia ortodossa coreana. Al Forum - riferisce l'agenzia
AsiaNews - il presule, anche presidente della Commissione episcopale per la promozione
dell'unità dei cristiani e per il dialogo interreligioso, ha presentato uno studio
dal titolo "Testimonianza cristiana in un mondo multi-religioso: raccomandazioni".
Si tratta di un testo nato dalla collaborazione fra il Pontificio consiglio per il
dialogo interreligioso, l'Alleanza evangelica mondiale e il Consiglio Mondiale delle
Chiese. In pratica, mons. Lee ha proposto "ai cristiani e ai fedeli delle religioni
vicine" che vivono in Corea di tracciare insieme una linea guida per il dialogo reciproco.
Inoltre, ha sottolineato "l'importanza dell'unità fra i cristiani, del dialogo interreligioso
basato sulla verità rivelata dal Vangelo, della cura del creato, della solidarietà
pratica e della ricerca perenne di giustizia e pace". Inoltre, l'arcivescovo ha lanciato
un appello ai presenti: "Quando noi cattolici, insieme a protestanti e ortodossi,
testimoniamo Cristo cercando e condividendo le cose che ci uniscono, invece di cercare
le nostre differenze, allora saremo in grado di propagare con più forza il Vangelo
a tutto il mondo". (R.P.)