Condanna unanime per il massacro di Hula. Damasco: attacco terrorista
Condanna unanime delle diplomazie di tutto il mondo per la strage di Hula, in Siria,
in cui sono stati uccisi almeno 92 civili, fra i quali 32 bambini. Intanto prosegue
lo scambio di accuse sulla matrice del massacro fra l’opposizione e il governo di
Damasco, mentre sale l’attesa per l’arrivo in Siria, previsto per domani, dell'inviato
speciale di Onu e Lega Araba, Kofi Annan. I disertori dell'Esercito siriano libero
annunciano rappresaglie contro le forze armate regolari. Da parte sua, il presidente
Usa Obama - secondo il New York Times - opterebbe per una soluzione tipo Yemen, con
l'esilio di Assad. Il servizio di Marco Guerra:
Dopo il massacro
di 92 civili nella città di Hula, causato anche da colpi di artiglieria pesante, si
intensificano le pressioni di tutta la comunità internazionale sul presidente siriano
Assad, affinché cessino le operazioni di repressione del dissenso. “Quelli che hanno
perpetrato questa atrocità devono essere identificati e devono renderne conto” ha
dichiarato il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Il capo della diplomazia
dell'Unione Europea, Catherine Ashton, ha puntato il dito contro governo di Damasco,
parlando di “atto odioso commesso dal regime”, al quale ha poi chiesto l’immediata
messa in atto del piano di pace in sei punti dell'inviato speciale dell'Onu, Kofi
Annan. Il Kuwait, presidente di turno della Lega Araba, ha annunciato l'intenzione
di convocare una riunione urgente dell'Organizzazione, mentre il segretario permanente
Nabil al Arabi ha chiesto un intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Dal canto
suo il governo siriano nega ogni responsabilità nella strage, afferma che si tratta
di un “massacro terrorista contro la popolazione”, e annuncia la costituzione di una
commissione d'inchiesta che pubblicherà i risultati in tre giorni. Intanto per domani
è atteso l’arrivo in Siria dell’inviato speciale di Onu e Lega Araba, Kofi Annan.
Il piano messo a punto dall’ex segretario dell’Onu ora è messo in discussione anche
dai militari disertori e dall’opposizione che chiedono un intervento diretto alle
Nazioni Unite e dei “Paesi Amici” affinché lancino “raid aerei” contro le forze del
presidente Assad.