2012-05-27 12:14:14

Beatificata Madre Saint-Louis, fondatrice delle Suore della Carità di San Luigi


Nel giorno di Pentecoste è stata proclamata Beata Madre Marie-Louise de Lamoignon, religiosa che visse ai tempi della Rivoluzione francese. Il Papa l'ha ricordata al Regina Caeli: "questa esemplare testimone dell'amore per Dio e per il prossimo" - ha detto - "ci insegna come, con l'aiuto dello Spirito Santo, possiamo aprire il nostro cuore delicatamente per raggiungere gli altri nella loro differenza, fragilità e povertà". Madre Marie-Louise, di origine nobile, contessa andata in sposa al cugino, una volta rimasta vedova prese i voti e nel 1803 fondò le Suore della Carità di San Luigi. A rappresentare il Papa nella Messa di Beatificazione a Vannes, in Francia, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Il lusso e i fasti non la interessavano: fin da piccola Marie-Louise de Lamoignon era più propensa alla preghiera e alla vita spirituale che alle feste di corte. Secondo l’uso dell’epoca, sposò giovanissima il cugino, conte Molé di Champlâtreux e insieme con lui fece la scelta di una vita semplice e povera, nonostante le ricchezze non mancassero, in unione al popolo di Parigi, a un passo dalla Rivoluzione, che intorno al mondo dorato della nobiltà sprofondava, invece, sempre più nella miseria. Il cardinale Amato ci ricorda il particolare carisma della nuova Beata:

“La Beata Mère Saint-Louis fece fruttificare le sue doti di natura e di grazia, parlando la lingua della carità evangelica, che invita concretamente a dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, a servire e aiutare i poveri, a istruire gli ignoranti, a educare i piccoli nella via della virtù”.

La vita non risparmierà a Marie-Louise uno dei dolori più grandi: il marito sarà ghigliottinato ingiustamente durante il Terrore, il periodo più buio della Rivoluzione. Rimasta sola, il suo cuore guariva lentamente, consolato dal Signore che aveva sacrificato il Suo Figlio prediletto, e perdonò gli assassini del marito. Fu così che si avvicinò alla Croce, della quale si sentiva figlia, soffrendo per la sofferenza degli uomini, ma anche per la sofferenza di Dio e impegnandosi, sull’esempio di Cristo, ad amare “i suoi che erano nel mondo fino alla fine” (Gv 13,1). Questo chiedeva, alle sue sorelle delle Figlie della Carità, la congregazione da lei fondata: di formarsi sul modello di Maria ai piedi della Croce:

“Le sue Figlie sono chiamate a imitare l’esempio e a condividere l’anelito alla santità e all’apostolato della carità della madre fondatrice. Mère Saint-Louis invita, poi, tutti noi a vivere la vita di grazia e a collaborare alla costruzione della civiltà dell’amore con la nostra personale santificazione”.

Stringendo al petto il crocifisso dal quale non si separava mai, Madre Saint-Louis morì a Vannes nel 1825, lampada luminosa di carità e bontà, capace di indicare a tutti il cammino da seguire, come solo i Santi sanno fare: contrastando le opere della carne con le opere dello Spirito. E di Santi, la Chiesa oggi ha più che mai bisogno, come ha ricordato, infine, il cardinale Amato:

“Oggi la Chiesa e la società hanno bisogno di Santi, che disintossicano l’umanità, avvilita dal male dell’idolatria, dell’inimicizia, della discordia, della gelosia”.







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