Argentina. I vescovi al governo: stop alla corruzione, urge combattere la povertà
La Chiesa argentina chiede al governo maggiore impegno per fermare la corruzione e
combattere la povertà. In occasione della festa nazionale dell’indipendenza argentina,
il 25 maggio, nella celebrazione del “Te Deum”, mons. Fernando Maletti, vescovo della
diocesi di San Carlos de Bariloche, ha invitato i politici a non essere egoisti, a
non considerare “solo l'accumulo di beni materiali, senza aprirsi alla solidarietà
con gli altri”. Nella sua omelia, inviata all’Agenzia Fides, mons. Maletti ha detto:
“La nostra nazione è un dono di Dio, non siamo ‘condannati’ a vivere insieme, ma siamo
chiamati a vivere con gli altri: da qui la parola convivere”. I vescovi argentini
– ha rimarcato – hanno dato un contributo alla riflessione sul futuro del paese: “Crediamo
che la priorità nazionale è sradicare la povertà e proporre uno sviluppo integrale
per tutti. Vogliamo essere all'altezza di questa sfida storica attraverso la giustizia
e l’inclusione sociale, e questo dipende dell'impegno di ognuno di noi argentini”.
Inoltre, nella capitale, in una cattedrale gremita, il cardinale Jorge Bergoglio,
arcivescovo di Buenos Aires, ha lanciato un monito sui livelli di corruzione presenti
nel Paese. Come riferito a Fides, il cardinale ha affermato che “questo impedisce
di costruire il progetto-Paese” e ha chiesto la convocazione a un dialogo nazionale
che significa “sapere ascoltare, rinunciare, riconoscere i propri errori e fallimenti”.
Nella sua omelia, il cardinale ha invitato i leader politici all'autocritica: “Nessuno
vuole riconoscere ciò che è successo e i debiti da pagare a causa della corruzione.
Stiamo per corrodere la fiducia sociale - ha concluso - e bisogna fare un esame di
coscienza: perché tanta indifferenza verso i più deboli nella società?”.