Rinnovare l'anima delle istituzioni: così il Papa per i 40 anni del Rinnovamento nello
Spirito Santo
“Occorre rinnovare l’anima delle istituzioni e fecondare la storia con semi di vita
nuova”: è quanto ha affermato Benedetto XVI incontrando oggi in Piazza San Pietro,
alla vigilia di Pentecoste, oltre 40mila membri del Rinnovamento nello Spirito Santo
nel 40.mo della nascita di questo movimento ecclesiale. “Oggi i credenti – ha detto
il Papa - sono chiamati ad una convinta, sincera e credibile testimonianza di fede,
strettamente unita all’impegno della carità. Per mezzo della carità, infatti, anche
persone lontane o indifferenti al Messaggio del Vangelo riescono ad avvicinarsi alla
verità e convertirsi all’amore misericordioso del Padre celeste.
Il Papa ha
sottolineato che “nella società attuale viviamo una situazione per certi versi precaria,
caratterizzata dalla insicurezza e dalla frammentarietà delle scelte. Mancano spesso
validi punti di riferimento a cui ispirare la propria esistenza. Diventa, pertanto,
sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni
sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio, lasciandosi guidare dal Magistero
della Chiesa. Si comprende sempre più – ha osservato - il valore determinante dell’affermazione
di Gesù: «Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a
un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono
i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché
era fondata sulla roccia» (Mt 7, 24-25)”.
Quindi ha aggiunto: “Il Signore
è con noi, agisce con la forza del suo Spirito. Ci invita a crescere nella fiducia
e nell’abbandono alla sua volontà, nella fedeltà alla nostra vocazione e nell’impegno
a diventare adulti nella fede, nella speranza e nella carità. Adulto, secondo il Vangelo,
non è colui che non è sottoposto a nessuno e non ha bisogno di nessuno. Adulto, cioè
maturo e responsabile, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti
a Dio e che non segue semplicemente i venti del tempo”.
Ricordando che i membri
di questo movimento hanno in diversi modi affermato “il primato di Dio”, mostrando
“la gioia della vita nuova nello Spirito, attraverso un’ampia opera di formazione
e molteplici attività legate alla nuova evangelizzazione”, ha esortato a continuare
“a testimoniare la gioia della fede in Cristo, la bellezza di essere discepoli di
Cristo, la potenza d’amore che il suo Vangelo sprigiona nella storia, come pure l’incomparabile
grazia che ogni credente può sperimentare nella Chiesa con la pratica santificante
dei Sacramenti e l’esercizio umile e disinteressato dei carismi, che, come dice san
Paolo, vanno sempre utilizzati per il bene comune”. “Non cedete alla tentazione
della mediocrità e dell’abitudine! – ha esclamato il Papa - Coltivate nell’animo desideri
alti e generosi! Fate vostri i pensieri, i sentimenti, le azioni di Gesù! Sì, il Signore
chiama ciascuno di voi ad essere collaboratore infaticabile del suo disegno di salvezza,
che cambia i cuori; ha bisogno anche di voi per fare delle vostre famiglie, delle
vostre comunità e delle vostre città, luoghi di amore e di speranza”. E ha concluso:
“Non stancatevi di rivolgervi verso il Cielo: il mondo ha bisogno di preghiera. Servono
uomini e donne che sentano l’attrazione del Cielo nella loro vita, che facciano della
lode al Signore uno stile di vita nuova. E siate cristiani gioiosi!”.