2012-05-26 09:22:04

Da Babele a Pentecoste: l’editoriale di padre Lombardi


Nella lotta contro il male “è molto importante avere degli amici”: è un passaggio del discorso che il Papa ha rivolto ai cardinali lunedì scorso, durante un’occasione conviviale di ringraziamento per il suo 85.mo compleanno e per il settimo anno di Pontificato. Proprio su questo breve ma intenso intervento di Benedetto XVI si sofferma il nostro direttore padre Federico Lombardi nel suo editoriale per il settimanale informativo “Octava dies” del Centro Televisivo Vaticano:RealAudioMP3

Nelle brevi parole rivolte lunedì scorso ai cardinali di Roma, il Papa ha parlato del combattimento della Chiesa nel suo cammino attraverso il tempo. Chiesa “militante” – come si diceva una volta – cioè che lotta per il bene e contro il male, un male a volte evidente prepotente e violento, a volte insidioso sottile e mascherato sotto veste di bene. Il Papa riprendendo Sant’Agostino ha descritto la dimensione interiore della lotta come alternativa fra due amori: quello di sé che porta a dimenticare Dio, e quello di Dio, che porta alla dimenticanza di sé.

Sant’Ignazio di Loyola, in un passaggio cruciale del cammino degli “Esercizi spirituali”, con immagini diverse ci dice la stessa cosa: dobbiamo scegliere se stare sotto la bandiera del demonio o sotto quella di Gesù. Sotto la prima ci si arruola cercando la ricchezza, l’onore vano, la superbia, e di qui tutti gli altri vizi; sotto quella di Gesù amando la povertà – spirituale e materiale -, le umiliazioni, l’umiltà, e di qui tutte le altre virtù. Chiaro, no? Attuale, non è vero?

Sant’Ignazio dice che nella prima direzione ci attirano spiriti ingannatori, che promettono felicità, ma in realtà tendono reti e lacci sul nostro cammino e ci rendono schiavi; nella seconda direzione – quella buona – ci invitano “i servi e gli amici” di Gesù, maestri di spirito e di discernimento evangelico. Anche il Papa ha parlato dei “buoni amici” che ci accompagnano e ci aiutano a restare con il Signore nel corso della lotta. Domandiamo insieme il dono dello Spirito di discernimento, di consolazione e di fortezza, anche nelle “notti oscure” dei nostri tempi, in modo che dalla confusione di Babele, che insidia sempre la società e la Chiesa, passiamo continuamente al dialogo e alla comunione della Pentecoste.








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