2012-05-25 14:30:15

‘Africa e diaspora’: vertice a Johannesburg nella Giornata mondiale dell’Africa


“L’Africa e la sua diaspora devono unirsi in modo che le nostre sterminate risorse e capacità tese allo sviluppo possano portare prosperità al continente ma anche benefici al resto del mondo. E’ giunta l’ora di unirci, oggi o mai più”: sono parole del presidente della Commissione dell’Unione Africana (UA), Jean Ping, riportate dall’agenzia Misna. Ping ha lanciato tale appello alla vigilia del primo Vertice mondiale della diaspora africana, che si tiene oggi a Johannesburg (Sudafrica) in coincidenza con la Giornata mondiale dell’Africa, una ricorrenza che celebra la nascita, il 25 maggio 1963, dell’Organizzazione per l’Unità Africana, trasformatasi nel 2002 in Unione Africana. Gli statuti dell’Ua parlano di diaspora e di una sorta di “sesta regione dell’Africa”. Per diaspora l’Unione Africana intende “tutti quei cittadini di origine africana che vivono fuori dal continente e che sono desiderosi di essere coinvolti nello sviluppo dell’Africa”. “D’ora in poi ci impegneremo per allacciare rapporti con tutti i nostri fratelli e sorelle che vivono in altre parti del mondo per affermare la nostra identità collettiva, per rafforzare la solidarietà panafricana e per unire tutte le forze nella costruzione di un’Africa e di un mondo migliori”, ha sottolineato Maite Nkoana-Mashabane, ministro sudafricano per le Relazioni internazionali e la cooperazione. A Johannesburg sono attesi i capi di Stato e di governo di una sessantina di Paesi, dell’Africa, dell’America e dei Caraibi. Dal primo Vertice mondiale della diaspora africana l’Ua si aspetta l’adozione di una serie di progetti, tra cui un Programma di volontariato della diaspora, per “consentire il contributo diretto, effettivo e rapido delle comunità africane residenti all’estero allo sviluppo dell’Africa” affinché “il termine di grande famiglia africana possa trasformasi dalle parole ai fatti”. Stesso appello a unire gli sforzi è giunto dal Parlamento panafricano che si riunisce in questi giorni a Midrand, sempre in Sudafrica. Ogni anno migliaia di africani, per lo più giovani, lasciano i Paesi di origine in cerca di un futuro migliore in Europa o negli Stati Uniti. Tra loro ci sono anche laureati e professionisti che scelgono di esercitare la propria attività all’estero: è la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’, un fenomeno che penalizza il continente pur garantendo attraverso le rimesse un gettito finanziario di grande importanza. (F.S.)







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