2012-05-25 14:54:29

Settimana europea contro il cancro: crescono le speranze di guarire


Iniziata la Settimana Europea contro il cancro: un evento che terminerà il 31 maggio in concomitanza con la Giornata mondiale senza tabacco. Oggi, la ricerca scientifica della medicina oncologica è arrivata a terapie sempre più mirate. Il prof. Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori, spiega, al microfono di Eliana Astorri, l’importanza dei risultati raggiunti:RealAudioMP3

R. – Stiamo parlando della malattia che è la più antica e la più crudele che abbia colpito l’uomo. Una malattia della quale conosciamo già molto grazie all’era che stiamo vivendo, che è l’era post-genomica: con la decodificazione del nostro Dna, a partire dal 2000, sappiamo come è fatto il nostro corpo. E abbiamo anche la possibilità di sezionare strato per strato qualunque nostro organo. Questo ci porta a far sì di poter meglio conoscere le eventuali lesioni che possano annidarsi nel nostro corpo. Una malattia tipicamente occidentale, una malattia tipicamente legata anche al benessere e allo stato sociale; una malattia ambientale su base genetica. Che significa questo? Che è l’ambiente che va a modificare, ad alterare, a mutare i nostri geni e a distanza di tempo, con tappe multiple, a poter sviluppare cancro. Ma l’ambiente è tutto ciò che è esterno all’uomo; ma l’ambiente viene fatto dall’uomo: è l’uomo che produce, che modifica l’ambiente. Quindi, in un certo senso, è l’uomo stesso che determina lo sviluppo di questa malattia che è sì, ancora al secondo posto come incidenza, ma direi che è sempre più mortale rispetto alle malattie cardiocircolatorie. E questa la dice lunga sull’impegno che tutta l’Europa – ma io dire, tutto il pianeta – è obbligato, anche da un punto di vista morale, etico, a perseguire. Perché noi dobbiamo cercare di passare il testimone della vita e non della morte e non della sofferenza, alle nuove generazioni.

D. – Il tumore è una malattia sempre più curabile?

R. – E’ una malattia non più soltanto curabile, come tutte le altre malattie, ma è una malattia guaribile e la guaribilità del cancro, che 30 anni fa era attestata intorno al 40% oggi, invece, ha superato il 60%. E abbiamo una guaribilità che registriamo nel 61% dei casi. Ma oggi già noi potremmo, nel nostro Paese, l’Italia, garantire una guaribilità dell’80% dei casi, se ponessimo nelle condizioni ogni cittadini, ogni persona, a sottoporsi a controlli periodici, regolarmente, ed effettuati nelle strutture sanitarie.

D. – Qual è l’ostacolo da superare, attualmente, per combattere e sconfiggere il cancro?

R. – Oggi noi abbiamo da combattere i cosiddetti big killers che sono rappresentati dal tumore al polmone, al colon retto, alla prostata, alla mammella per quanto riguarda i due sessi. Il big killer numero uno per la donna è rappresentato in effetti dal tumore alla mammella: un tumore che aumenta di anno in anno, però paradossalmente di anno in anno sta diminuendo la mortalità. Questo è dovuto al fatto che evidentemente ci si ammala di più e si muore di meno, perché oggi disponiamo di una tecnologia diagnostica avanzata. E’ vero che la ricerca arriverà a darci la pillola, a scoprire la molecola che, somministrata soprattutto agli individui, alle persone con maggiori rischi, potrà non far sviluppare questa malattia. Ma oggi noi abbiamo la possibilità di prevenire il cancro: lo si previene con la diagnosi precoce, lo si previene con la prevenzione primaria, cioè con corretti stili di vita. Una corretta alimentazione, la lotta al tabagismo e alla cancerogenesi ambientale professionale, la stessa regolare attività fisica impedisce – o rallenta – lo sviluppo di un cancro.







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