2012-05-25 14:34:41

Padri agostiniani aggrediti e malmenati nella chiesa romana di Santa Rita


Vile aggressione alla comunità degli Agostiniani nella parrocchia romana di Santa Rita a Tor Bella Monaca. Questa notte tre malviventi hanno preso in ostaggio i religiosi e picchiato selvaggiamente due di loro, ora ricoverati al vicino Policlinico di Tor Vergata. Questa mattina il vescovo ausiliare per il settore est della capitale, mons. Giuseppe Marciante, si è recato in visita al nosocomio per esprimere la sua vicinanza alla comunità agostiniana. Al microfono di Davide Dionisi la testimonianza del priore, padre Pietro Bellini:RealAudioMP3

R. - Sono entrati nella comunità tre malviventi, ci hanno sequestrato con le armi, hanno malmenato il parroco e un altro confratello, ci hanno costretti ad aprire la cassetta di sicurezza che avevamo e se ne sono andati. Avevano una pistola, un fucile a canne mozze e dei bastoni. I due confratelli che sono stati malmenati ora sono ricoverati in ospedale.

D. - Come stanno i due confratelli al momento?

R. - Stanno abbastanza bene, al di là di qualche ammaccatura e la paura…

D. - La vostra è una parrocchia che possiamo definire di prima linea per la realtà sociale in cui si trova. Il tessuto sociale di Tor Bella Monaca è un tessuto con un elevato tasso di delinquenza …

R. - Sì, la cronaca parla spesso di Tor Bella Monaca, ma io vorrei dire - anche a nome di tantissime persone che collaborano con la parrocchia - che non si meriterebbe il nome e la fama che ha sui quotidiani, sulle cronache quotidiane…. C’è tanta buona gente, ma ovviamente, essendo un quartiere disagiato, certe cose purtroppo succedono.

D. - Cosa cercavano i malviventi, padre Pietro?

R. - Evidentemente cercavano soldi. Stiamo celebrando la Patrona della parrocchia, Santa Rita, e ci sono dei festeggiamenti popolari. Evidentemente hanno seguito un po’ le serate che abbiamo organizzato e hanno pensato che avessimo dei soldi. Probabilmente erano stranieri e debbo dire non rumeni, perché hanno parlato in una lingua che non era rumena, ma erano stranieri.

D. - Il sistema di sicurezza adesso è stato potenziato intorno alla parrocchia, dopo questo vile attacco?

R. - Proprio in questi giorni dovevamo allestire un sistema di videosorveglianza, ma non abbiamo fatto in tempo! Tutto questo ci solleciterà a farlo immediatamente… Le forze dell’ordine sono comunque sempre presenti; abbiamo anche una postazione della Protezione Civile che ospitiamo all’interno della parrocchia per rendere lo spazio un poco più sicuro. Abbiamo un oratorio, dove normalmente vengono 3-400 bambini ogni giorno e soprattutto nel pomeriggio, e quindi vorremmo creare un’isola sicura e normalmente lo è!

D. - Padre Pietro, in passato avete subito attacchi del genere?

R. - In questa forma di rapina vera e propria, no, piccoli furti, spesso…

D. - Pensa che questa sia un’escalation negativa, quindi?

R. - No, speriamo sia stato un caso unico e che non si ripeterà. Lo speriamo. Certo è stato un episodio forte perché si è trattato di una rapina a mano armata, credo simile a quelle rapine che fanno nelle ville. Hanno usato lo stesso sistema: ci hanno sequestrati tutti in una stanza e poi hanno usato anche molta violenza gratuita.







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