Nigeria: missione di pace di una delegazione cristiano-musulmana
Una delegazione di alti dirigenti musulmani e cristiani sta svolgendo in questi giorni
una visita in Nigeria, dove negli ultimi mesi un aumento della violenza ha minacciato
le relazioni tra le due comunità religiose soprattutto nella zona settentrionale del
Paese. La delegazione è guidata dal rev. Olav Fykse Tveit, segretario generale del
Consiglio Mondiale delle Chiese (Wcc), e dal principe Ghazi bin Muhammad di Giordania,
presidente del “Royal Aal Al-Bayt Institute for Islamic Thought”. “Oltre a svolgere
indagini dirette sulla situazione e sui fattori che generano le tensioni attuali -
si legge oggi in un comunicato del Wcc ripreso dall'agenzia Sir - la delegazione con
la sua presenza sta esprimendo ai leader politici e religiosi in Nigeria, le preoccupazioni
della comunità internazionale sulla violenza”. Secondo il segretario generale del
Wcc, "la partecipazione congiunta di leader cristiani e musulmani in questa visita
è destinata non solo a incoraggiare la fine della violenza, ma anche a servire come
esempio di cooperazione interreligiosa per la promozione della pace e l‘armonia tra
persone di diverse religioni”. "Siamo qui, grazie a Dio - afferma il Principe Ghazi
- per capire con umiltà dai nigeriani la loro esperienza e le sfide che hanno per
difendere l’armonia, l’unità, la pace e la sicurezza del loro grande Paese, e per
vedere se e dove le voci internazionali e gli istituti religiosi possono essere di
qualche aiuto". Il comunicato del Wcc ricorda che l‘idea di articolare una cooperazione
tra cristiani e musulmani in risposta a situazioni di violenza emerse per la prima
volta nel 2007 in occasione della stesura del testo “A Common World”. Nel novembre
2010, un gruppo di circa 60 leader religiosi si incontrò per una consultazione cristiano-musulmana
a Ginevra, in Svizzera, presso la sede della Wcc e lì fu raggiunto un accordo per
lavorare in modo più cooperativo in situazioni di conflitto, evidenziando la necessità
di "trovare il modo di disimpegnare la religione" dal ruolo di creare conflitto e
di "re-impegnarla verso la risoluzione dei conflitti". A tal fine, la riunione raccomandò
la mobilitazione di un gruppo di lavoro congiunto in caso di crisi e qualora “cristiani
e musulmani si trovano in conflitto". Il 23 e il 24 maggio, la delegazione ha visitato
Kaduna e Jos nella Nigeria settentrionale, zone fortemente colpite dalla violenza
perpetrata dal gruppo militante “Boko Haram”. I delegati si sono incontrati con funzionari
governativi, leader religiosi, capi tradizionali e le famiglie delle vittime di violenza
per acquisire una conoscenza diretta della situazione. Al termine della visita, si
terrà una conferenza stampa. Domani, la delegazione presenterà una relazione congiunta
su quanto ha visto e vissuto e identificherà le aree e i progetti in cui cristiani
e musulmani possono lavorare insieme. (R.P.)