India: nel Kashmir integralisti islamici danno fuoco a una chiesa cattolica
Un attacco "pianificato", con il chiaro obiettivo di "terrorizzare a morte la comunità
cristiana. Il chief minister del Jammu e Kashmir deve intervenire per garantire sicurezza
ai fedeli e ai luoghi di culto". Così Sajan George, presidente del Global Council
of Indian Christians (Gcic), commenta all'agenzia AsiaNews il rogo appiccato alla
chiesa cattolica Holy Family di Srinagar, due giorni fa. Del tutto distrutta l'entrata
principale, ma l'intervento tempestivo di una guardia di sicurezza ha evitato che
l'incendio degenerasse. Le telecamere hanno ripreso i due attentatori, ma avendo agito
di sera, la loro identità è ancora sconosciuta. Tutte le comunità cristiane della
valle del Kashmir hanno espresso solidarietà a quella cattolica. I filmati mostrano
due uomini approfittare della temporanea assenza della guardia di sicurezza della
chiesa. In quei momenti, gli aggressori hanno gettato benzina e altro materiale infiammabile
sulla porta d'ingresso, per poi appiccare il fuoco. Per fortuna, la guardia è tornata
in tempo per fermare l'incendio, prossimo a dilagare all'interno: l'intera struttura
dell'edificio è in legno. Padre Mathew Thomas, parroco della Holy Family, racconta
ad AsiaNews: "Quanto accaduto ci preoccupa molto. Guardando i video, si capisce che
si tratta di un attacco premeditato, e che i due aggressori conoscevano bene quanto
accade in chiesa. Alla fine di gennaio, la mia moto è stata bruciata, non abbiamo
scoperto il motivo, né chi fossero i colpevoli: è chiaro che anche allora, l'obiettivo
era la chiesa. Ancora due volte, la Madonna ha interceduto per noi. Possa proteggerci
e salvarci sempre". "Quanto accaduto - sottolinea il presidente del Gcic - non è un
caso isolato. Penso alla persecuzione subita dal pastore anglicano CM Khanna per aver
battezzato giovani musulmani, o alla coppia arrestata mentre era al mercato. Con questi
gesti, la comunità musulmana cerca di intimidire la minoranza cristiana. Ma i cristiani
a Srinagar non sono nemmeno 400 persone: mi appello a Omar Abdullah, chief minister,
un musulmano che ha studiato in istituti cristiani. Deve proteggere tutta la popolazione
di Srinagar, anche le minoranze". Il capo del governo del Jammu e Kashmir (unico Stato
indiano a maggioranza musulmana) ha frequentato la Burn Hall School, prestigioso istituto
cattolico diretto da padre Jim Borst, missionario olandese, da anni accusato di proselitismo.
(R.P.)