Il dicastero per la pastorale dei migranti partecipa all'incontro del Consiglio d'Europa
sui Rom
Si è concluso oggi a Skopje, nella ex-Repubblica Yugoslava di Macedonia, il terzo
Incontro del Comitato ad hoc per le questioni Rom del Consiglio d'Europa. All’appuntamento
ha partecipato il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e Itineranti.
Patricia Ynestroza ha intervistato padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario
del dicastero, presente a Skopje, chiedendogli un bilancio dell’incontro:
R. - Questo
incontro è stato molto importante, perché ha affrontato alcune dichiarazioni importanti,
come quella sull’antiziganismo e la violenza razzista, approvate dal Consiglio dei
ministri a febbraio di quest’anno. Questo terzo incontro ha affrontato tre temi molto
importanti. Il primo quello della casa; il secondo, l’educazione; e, il terzo, il
rapporto con le autorità locali a livello nazionale, ma anche e soprattutto a livello
delle municipalità, perché è lì che poi si gioca il rapporto delle comunità Rom con
le istituzioni governative.
D. - Quali questioni sono state più al centro
dell’attenzione in questo incontro?
R. - In particolare è stato sottolineato
il tema dell’educazione in maniera forte. Partendo dal discorso della formazione scolastica
e constatando in modo particolare il fatto che i ragazzi Rom o non frequentano per
nulla la scuola dell’obbligo o molto presto finiscono per assentarsi, per non frequentarla
e quindi non concludono il percorso scolastico con una formazione, anche minima, di
base che consente poi l’accesso al mondo del lavoro e l’ingresso in una società che
richiede sempre più persone qualificate professionalmente. Ora si raccomanda al Consiglio
dei Ministri del Consiglio d’Europa un’attenzione particolare a queste tre dimensioni:
la questione abitativa per i Rom, la questione educativa per i ragazzi, le ragazze
e i bambini Rom e, infine, il rapporto con le autorità locali e in particolare con
le municipalità.