Giornata dei minori scomparsi, Ernesto Caffo: si rafforzi il sistema di allerta europeo
“Bambini e adolescenti scomparsi: strategie di intervento in una prospettiva europea”.
E’ il tema dell’incontro, tenutosi stamani a Roma nella sede del Senato della Repubblica
italiana, in occasione dell’odierna Giornata internazionale dei minori scomparsi.
Solo in Italia, quelli scomparsi e ancora da rintracciare, dal primo gennaio del 1974
al 31 dicembre 2011 sono 10.319, di cui 8.632 stranieri. Sulle strategie di intervento
a livello europeo, Amedeo Lomonaco ha intervistato il prof. Ernesto Caffo,
presidente di Telefono Azzurro:
R. – L’Europa
si è impegnata, fortemente, nel rendere sempre più efficace una rete di intervento
sia con numeri unici – c’è il numero 116000 - sia con la creazione dell’allerta europea
che manca ancora in molti Paesi, compreso l’Italia, nella una parte operativa. Uno
degli elementi cruciali è proprio l’intervento immediato. Da una parte i media, dall’altra
le istituzioni, devono essere subito pronti a segnalare la situazione di scomparsa.
C’è ancora il problema di collaborazione tra i Paesi europei, ad esempio sui bambini
non accompagnati, che passano da un Paese all’altro. In questo caso, l’accordo con
le Ferrovie di tutti i Paesi europei ci permette di avere un controllo anche sui mezzi
di spostamento. Un elemento cruciale è quello di creare sempre più team tra diversi
Paesi di investigatori preparati che cerchino di essere molto, molto veloci nell’operare
su questo settore.
D. – In Italia, solo nel 2011, si sono perse le tracce di
oltre 1100 minori. Il quadro normativo italiano presenta delle criticità o è idoneo
per far fronte ad ognuna di queste emergenze?
R. - Diciamo che l’impianto legislativo
è funzionante. Quello che manca è l’azione concreta, perché ci sono lentezze, tempi
di latenza degli organi investigativi troppo lunghi, talvolta di 24 - 48 ore, quando
invece sappiamo che l’intervento deve essere immediato. Deve esserci un maggiore coordinamento
tra magistratura e forze di polizia. Molto va fatto sul piano operativo e concreto
di procedure di intervento.
D. – Durante il convegno, è stata anche presentata
la pubblicazione di Telefono Azzurro “Quando un figlio scompare. Guida per le famiglie
2012”. Cosa devono fare le famiglie quando scompare un minore?
R. – La collaborazione
tra polizia, magistratura e società civile è fondamentale. Devo dire che in questo
senso ci aiuta anche molto il lavoro con la rete ed è il motivo per cui la Polizia
delle Comunicazioni resta anche in questo caso un elemento centrale di intervento
e di supporto alle indagini sul territorio.
D. - A proposito di rete, sono
diverse le azioni per contrastare questo preoccupante fenomeno; tra queste, è degna
di nota anche la collaborazione tra ‘Telefono Azzurro’ e Google…
R. – Google
rappresenta una grande opportunità per noi per raccogliere informazioni. Dati che
vengono ovviamente aggiunti progressivamente da tutti coloro che danno informazioni
sulla scomparsa sia in Italia sia all’estero. Questo motore, che noi abbiamo ricevuto
da Google, in realtà serve tutta l’Europa e serve anche per raccogliere dati ovviamente
aperti della Polizia, dei Carabinieri, oltre che naturalmente di trasmissioni televisive,
ma anche di altre agenzie che possano, in qualche modo, fornire dati. Informazioni
che poi sono utili a tutti per ritrovare elementi fruttuosi per le indagini legate
alla scomparsa di un bambino o di un adolescente.