Il social network
più frequentato del mondo, Facebook, non va demonizzato da genitori ed educatori e
può anzi diventare per i giovani un'occasione di crescita, se utilizzato con consapevolezza
e responsabilità. E' la tesi di fondo del volumetto “Facebook, internet
e i digital media – Una guida per genitori ed educatori” (San Paolo) del
sacerdote don Paolo Padrini, da tempo impegnato nella pastorale
digitale.Un agile manuale, anche pratico, che con realismo ma senza pregiudizi, risponde
alle preoccupazioni di madri e padri affrontando la sfida di trasformare Facebook
in luogo educativo. "Non chiedere l'amicizia ai figli sui social network; non
sminuire la loro importanza nella vita del ragazzo; chiedere ai figli le password
ma non spiarli in rete" sono alcuni consigli pratici forniti da don Paolo. "Come ha
scritto Benedetto XVI - spiega il sacerdote - la presenza nei social network può essere
il segno autentico di incontro personale con l'altro, se si fa attenzione ad evitarne
i pericoli". Un'altra riflessione interessante, sempre sul fronte ecclesiale, su
come i social network stiano trasformando antropologicamente la nostra vita, e soprattutto
quelle dei nativi digitali, è contenuta nel volume "Cambiati dalla rete"
(Edizioni Messaggero Padova), curato da don Giacomo Ruggeri,
sacerdote marchigiano, docente di teologia, pastorale della comunicazione ed etica
dei new media. "Ogni tanto - spiega don Giacomo - ci farebbe bene un po' di dieta
mediatica, rinunciare a Facebook per recuperare il senso reale e profondo dell'amicizia".
"Dietro l'uso compulsivo dei socialnetwork c'è spesso la paura del silenzio, dell'anonimato,
della solitudine. Ma il loro uso non deve far trascurare - come ha ricordato il Papa
- l'importanza dell'incontro personale, faccia a faccia. Dobbiamo lasciarci educare
al Vangelo dai media, intercettare le richieste di spiritualità che trovamo sul web,
ma, con saggezza, prudenza e intelligenza, senza perdere il contatto con la terra
ferma". (a cura di Fabio Colagrande)