Nord Kivu. L’appello di Rete Pace per il Congo per la regione al confine con il
Rwanda
I missionari della Rete Pace per il Congo lanciano l’allarme sull’intensificarsi degli
scontri armati nel Nord Kivu, regione orientale della Repubblica Democratica del Congo
al confine con il Rwanda, tra l’esercito nazionale e i militari fedeli al generale
Bosco Ntaganda, colpito da un mandato d’arresto internazionale nel 2006 per l’impiego
in guerra di bambini soldato. Rete Pace ha spiegato all’agenzia Fides l’attuale situazione
dell’area, dove è da poco comparso un nuovo gruppo, denominato Movimento del 23 Marzo
in omaggio agli accordi di pace firmati a Goma, appunto, il 23 marzo 2009, e guidato
dal colonnello Sultani Makenga. Questo movimento dichiara di essere indipendente da
Ntaganda e rivendica l’avvio di nuove trattative con il governo di Kinshasa. Contemporaneamente,
nell’area sono aumentati anche gli attacchi delle Forze democratiche di liberazione
del Ruanda che, approfittando dei disordini, nell’ultimo mese hanno massacrato circa
250 persone. Il Rwanda ha, perciò, offerto la propria collaborazione nella ricerca
di una soluzione pacifica per il Nord Kivu, proponendosi come mediatore tra il governo
congolese e il nuovo movimento, ma ciò ha fatto nascere il sospetto che dietro questa
nuova formazione ci sia proprio Kigali, interessata a mantenere la propria presenza
nella regione, ricca di coltan, cassiterite, oro, petrolio e gas metano. Rete Pace
per il Congo conclude affermando che adottare nel Nord Kivu una soluzione che sia
esclusivamente militare sarebbe estremamente insufficiente, nonché molto pericolosa
per la popolazione locale. (R.B.)