Un cambiamento è quello
che tutti ci auguriamo. Il Movimento Cinque Stelle e le liste civiche, presenti alle
ultime elezioni amministrative, possono favorire il miglioramento perchè hanno un
rapporto diretto con i cittadini. Dovrebbero essere ora i partiti ad aprirsi a
questo desiderio di partecipazione. Quello che a noi manca, sottolinea Antonio
Maria Baggio, politologo, docente di Filosofia Politica università Sophia di Loppiano
(Fi) è un tessuto politico sociale stabile. Ma credo che questo stia avvenendo. Abbiamo
una società che è pervasa da reti sociali di solidarietà e di impegno che hanno imparato
a pensare politicamente, perchè sanno mettersi in rapporto con i comuni, con i governi
locali per collaborare e ottenere delle cose. Questo deve contribuire a determinare
l'agenda dei politici e anche dare alla politica delle persone nuove. Ma è qui che
vediamo una chiusura dei partiti. Bisogna porre il problema in maniera forte: o cambiate
o non vi votiamo. Quello che va fatto oggi è quello di dare un orizzonte di speranza.
E la Chiesa nel suo insieme lo deve dare. Trovo che i cattolici sono inseriti in questa
rete di collaborazione sociale, ma anche nella rete di produzione e di economia. Pensiamo
al campo dell'economia cooperativa e solidale, che è l'unico posto dove si producono,
anche in questi anni, posti di lavoro ed è destinata ad avere un peso sempre maggiore.
Ma i cattolici devono trovare degli interlocutori nei partiti. In questo senso l'importanza
del locale, il fatto che il nuovo si manifesti nelle amministrazioni ha un suo senso,
perchè se il giovane amministratore eletto incontra gli interessi dei cittadini, questi
poi li confermano. Se i cittadini vengono anche educati ad una partecipazione attenta
e consapevole a livello di amministrazione locale , ecco allora che queste figure
di politici che crescono, possono poi proporsi come leader a livello nazionale. Purchè
si conservi questa rete. (intervista di Luca Collodi)