2012-05-23 14:17:41

Sudan: massacro di profughi eritrei ed etiopi nel campo Onu


È di almeno venti morti e un numero imprecisato di feriti, di nazionalità eritrea ed etiope, il bilancio provvisorio del massacro di rifugiati perpetrato ieri nel campo profughi di Scegarab, in Sudan, da parte delle forze dell’ordine incaricate di sorvegliare la struttura. La denuncia, raccolta dall'agenzia Sir, arriva da don Mussie Zerai, presidente dell’agenzia Habeshia, al quale sono giunte testimonianze drammatiche dal campo gestito dall’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per rifugiati) in Sudan, tristemente noto perché qui vengono spesso rapiti i profughi eritrei poi venduti nel deserto del Sinai per chiedere un riscatto alle famiglie. Secondo la ricostruzione di don Zerai circa 300 persone accolte nel campo si sono presentate davanti agli uffici dell’Unhcr per chiedere “maggiore protezione contro i trafficanti”. La polizia avrebbe disperso il gruppo con gas lacrimogeni e proiettili veri, “uccidendo una ventina di persone. Molti i feriti gravi, ai quali sono state perfino rifiutate le cure mediche negli ospedali. Da tempo riceviamo segnalazioni di una collaborazione tra alcuni poliziotti sudanesi e i trafficanti che vengono a sequestrare le persone - denuncia don Zerai. Una risposta così violenta non aiuta ad allontanare il sospetto di complicità e connivenza. In un campo profughi sotto il mandato dell’Unhcr - afferma il sacerdote eritreo - non è accettabile un massacro del genere”. (M.G.)








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