La Serbia ha scelto
come presidente un nazionalista, sorprendendo analisti e previsioni. La bassa affluenza
alle urne, l’immutato orgoglio per la patria serba e il passato politico di Nikolic,
già alleato di Slobodan Milosevic al tempo della guerra in Kosovo, hanno sconfitto
i sogni europeisti del liberal-democratico Tadic. I serbi hanno scelto Nikolic, politico
in grado di conservare l'anima della storia serba che, al contrario, il presidente
Tadic voleva liberare dalla colpa di aver causato il sanguinoso conflitto dei Balcani.
Resta incerto il cammino europeo di Belgrado, mentre torna nei Balcani la presenza
della Russia. (di Emanuela Campanile)