Stati Uniti: azione legale dei cattolici per difendere la libertà religiosa sotto
attacco
I cattolici statunitensi hanno avviato un’azione legale in difesa della libertà religiosa
contro una parte della riforma sanitaria voluta dal presidente Barak Obama. Più di
una quarantina di organizzazioni ed enti cattolici, tra cui l’arcidiocesi di New York,
hanno infatti intentato una causa federale contro l’entrata in vigore di una norma
che impone loro di pagare anticoncezionali o interventi abortivi ai propri dipendenti.
Il servizio è di Stefano Leszczynski:
I cattolici
statunitensi sono da tempo impegnati in una strenua battaglia politica ed etica in
difesa della libertà religiosa e della libertà di coscienza. Un impegno che ieri ha
spinto quarantatrè organismi cattolici – tra cui diocesi, scuole, ospedali, enti assistenziali
e organizzazioni – ad intentare una causa contro il governo di Washington per fermare
l’entrata in vigore di una norma di legge che li costringerebbe a pagare - fosse anche
indirettamente - le eventuali spese di contraccettivi, aborti e sterilizzazioni dei
propri dipendenti. Il provvedimento, infatti, è contenuto nel pacchetto di riforma
sanitaria fortemente voluta dal presidente Obama e riguarda l’obbligo per i datori
di lavoro a fornire ai propri dipendenti un’assicurazione medica che comprenda anche
la copertura per interventi contrari ai valori della Chiesa. I ricorrenti – tra i
quali figura anche l’arcidiocesi di New York, guidata dal cardinale Timothy Dolan
- sostengono che la loro opposizione non mira ad imporre il proprio credo religioso
su una società laica, ma più semplicemente ad evitare di dover subire misure che attraverso
un’imposizione di legge limiterebbero la libertà religiosa. Parole che ricalcano quelle
già espresse dal cardinale Dolan in una lunga lettera ai vescovi statunitensi, in
cui li esortava all’unità “di fronte ad intrusioni senza precedenti e ad attacchi
contro la libertà religiosa da parte del Department of Healt and Human Services. “Non
è una battaglia solo cattolica” ha sottolineato il porporato. Il nodo di questo duro
confronto con l’amministrazione Obama è l’obbligatorietà dell’assistenza alle pratiche
abortive e anticoncezionali, senza considerare alcuno spazio per la libertà di coscienza.
Così facendo, hanno sottolineato anche in passato i vescovi americani, il governo
federale imporrebbe, infatti, alla Chiesa, ai suoi fedeli ed alle sue istituzioni
di agire contro i propri principi.