Sisma in Emilia: dichiarato lo stato di emergenza, stanziati 50 milioni
Il Consiglio dei ministri, presieduto dal premier Mario Monti, ha proclamato lo stato
di emergenza nelle aree dell’Emilia colpite dal terremoto, fissandone la durata a
60 giorni. La competenza a coordinare gli interventi è stata attribuita al capo del
dipartimento della Protezione civile. Per far fronte alle spese, derivanti dal sisma,
sono stati stanziati 50 milioni di euro senza ricorrere all’aumento delle accise.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il Consiglio
dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per i territori delle province di
Bologna, Modena, Ferrara e Mantova colpiti dal sisma di domenica scorsa. Per far fronte
allo stato di emergenza, verranno utilizzati 50 milioni di euro del Fondo nazionale
per la Protezione Civile. Le risorse stanziate - si legge in una nota di Palazzo Chigi
- “serviranno a coprire tutte le spese per i soccorsi, l’assistenza e la messa in
sicurezza provvisoria dei siti pericolanti”. Non è stato pertanto necessario “procedere
ad alcun aumento delle accise”. Il governo ha inoltre iniziato l’esame di un intervento
che consenta ai comuni colpiti un allentamento del patto di stabilità interno. Il
presidente del Consiglio Mario Monti, che stamani ha visitato le aree colpite dal
sisma, ha anche annunciato “il suo proposito di rinviare il pagamento dell’Imu per
le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili”. In
Emilia, intanto, la terra continua a tremare: nel pomeriggio è stata avvertita una
nuova scossa di magnitudo 3.3. Il bilancio del terremoto di domenica è di 7 morti,
almeno 50 feriti e oltre 5300 sfollati. Notevoli i danni per il patrimonio culturale
e per l’economia. Solo nel settore agroalimentare, secondo la Coldiretti, le perdite
ammontano ad oltre 200 milioni di euro.
La solidarietà e la voglia di riprendersi
è forte tra gli emiliani, ma la lunghezza dei tempi scoraggia. Sentiamo la testimonianza
di Alfredo Santini, presidente dell'Unione cristiana imprenditori dirigenti
(Ucid) di Ferrara. L’intervista è di Gabriella Ceraso:
R. - Il grosso
è successo a Sant’Agostino. La ceramica di Sant’Agostino è una grande realtà: ci sono
stati anche dei morti nel capannone e lì praticamente l’azienda è ferma… Ma sono parecchie
le aziende che sono rimaste bloccate da questa situazione. Stiamo parlando di migliaia
di posti di lavoro che adesso sono in pericolo e questo in una situazione come la
nostra, in cui già tra cassaintegrati e altro eravamo arrivati a livelli a molto alti…
Aggiungiamo a questo anche il fatto che c’è tutta la struttura pubblica che ha avuto
danni.
D. - La Coldiretti ha chiesto una moratoria fiscale e previdenziale,
a partire dall’Imu, per le aziende dei territori interessati dal sisma: anche voi
farete qualche richiesta?
R. - Quella sicuramente. Chiederemo anche delle agevolazioni
perché molti hanno anche le disponibilità per rimettersi in moto, ma è chiaro che
hanno bisogno di agevolazioni. Questo lo stiamo chiedendo tutti. Non solo, le banche
stanno già partendo con delle disponibilità finanziarie e delle aperture di credito
oltre il dovuto.
D. - Dottor Santini, il premier Monti ha notato una sintonia
e una collaborazione tra le vostre diverse strutture in tutta la regione...
R.
– E’ molto, molto forte, al di là delle opinioni politiche. La solidarietà è al massimo
- e quando dico al massimo intendo sul piano economico - per quanto riguarda le associazioni
di volontariato, che si muovono tutte, sia quelle laiche che quelle cattoliche, in
grande sintonia fra di loro. Quindi le condizioni umane per poter riprendere ci sono
tutte, ma i tempi saranno lunghi….