2012-05-22 13:59:18

Cento anni fa nasceva padre Rotondi, testimone del Vangelo tra i poveri e nei mass media


Ricorre oggi il centenario della nascita di padre Virginio Rotondi, gesuita fondatore del Movimento "Oasi" e dell'Istituto secolare "Ancilla Domini". Nel 1971 in Brasile, a Sao Mateus, promosse il “Villaggio Nova Esperança”, una struttura di accoglienza per i bambini poveri provenienti dalla favelas. Ce ne parla Davide Dionisi:RealAudioMP3

Quello di padre Virginio Rotondi è stato sicuramente uno spirito innovativo. Quello che colpisce ancora oggi, per chi ha letto la sua biografia, è la grande capacità di rapportarsi con gli avvenimenti del mondo e soprattutto quell’apertura al dialogo che portò dentro le sue trasmissioni radiofoniche. Frequentatore di uomini politici, di spettacolo e lavoratori, il sacerdote conobbe i Papi da Pio XII a Giovanni Paolo II. Raccontò un’Italia di cui lui fu senz’altro un grande protagonista per i suoi rapporti come consigliere di Papa Pacelli e con gli uomini della storia nazionale economica e politica degli anni Cinquanta e Sessanta. Il ricordo di mons. Carlos Alberto Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio per la Cultura:

R. – E’ stato un testimone espressivo della seconda metà del 20.mo secolo, di un’ispirazione cristiana della società, della politica e della cultura come anche della Chiesa. Non ha fatto finta di non vedere i problemi, non fu un indifferente calcolatore ma prese la parola.

D. - Lo scenario della crisi politica dell'Italia mostra aspetti sempre più preoccupanti. Come avrebbe trattato, in una delle sue consuete rubriche, tali situazioni?

R. – L’intervento di un "combattente per un tempo nuovo" ci direbbe che non basta la crescita ma, forse, c’è bisogno della decrescita perché il mondo sia salvaguardato, la creazione venga rispettata e la politica sia artefice di una profonda rinnovazione etica e di nuovi orizzonti per il futuro. L’avvenire dell’umanità sarà in pericolo se non si troverà un altro concetto di sviluppo, come il Papa ha ben esposto nella ‘Caritas in veritate’.

D. - Perché un giovane che vuole far politica o entrare nel mondo dell’informazione dovrebbe conoscere padre Rotondi?

R. – Perché egli è stato un grandissimo esempio di fedeltà alla Chiesa e di una profonda attenzione al mondo. E’ stato un luminoso ‘sì’, come gli piaceva dire: ‘sì’ all’avvenire dell’umanità, un chiaro ‘sì’ alla santità anche con questi nuovi mezzi, queste nuove tecnologie e queste nuove reti.

D. - Qual è, secondo lei, l’eredità più importante lasciata da padre Rotondi?

R. – Una spiritualità molto efficace, questa spiritualità del servizio concreto per amore. L’essere competente e capace, il rimanere molto attento a quello che accade intorno e rispondere che è sempre possibile offrire la vita per tutto quello che si vede. Lascia questa spiritualità efficace, molto attenta alla società ed alla dimensione della politica attuale, che penso sia sempre un moto di novità.







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