Vertice Nato, si discute di Afghanistan. Critiche al piano Usa sulla fame presentato
al G8
In una Chicago blindata, si chiude oggi il vertice della Nato, che vede la presenza
dei capi di Stato e di Governo di 60 Paesi. Al centro delle discussioni, la messa
a punto finale dei piani per il disimpegno in Afghanistan, con il trasferimento della
responsabilità per la sicurezza alle forze di Kabul entro la metà del prossimo anno,
per centrare poi l'obiettivo del ritiro delle forze di combattimento dell'Alleanza
entro la fine del 2014. Un summit che giunge a 24 ore dal G8 di Camp David, in cui
i grandi della Terra hanno discusso della crisi economica e della sicurezza alimentare.
Proprio su quest’ultimo fronte, ha fatto molto discutere la proposta di un piano,
a firma Obama, chiamato “Nuova Alleanza”. Il servizio di Salvatore Sabatino:
Un investimento
nel settore dell’agricoltura del valore di tre miliardi di dollari in un accordo tra
45 società, da colossi internazionali a società africane, per sconfiggere la fame
in sei Paesi, per un totale di 50 milioni di persone coinvolte. Questi i termini del
piano, presentato dal presidente Obama a margine del G8 di Camp David, che ha visto
il parere favorevole dei grandi della Terra. Una battaglia, quella contro la malnutrizione,
che è anche un “imperativo di sicurezza”. A sostenerlo con forza è lo stesso capo
della Casa Bianca, che aggiunge: “Abbiamo visto come un aumento dei prezzi degli alimenti
può far scivolare milioni di persone in povertà, creando rivolte che possono costare
vite e tradursi in instabilità”. Un piano certamente importante, dunque, quello proposto
dal presidente statunitense, verso cui però sono state mosse numerose critiche. L’economista
Riccardo Moro, docente di Politiche dello Sviluppo presso l’Università di Milano:
R.
- Credo sia molto buona l’idea di avere un’iniziativa che catalizzi anche risorse
finanziarie in favore dell’agricoltura. Qualche perplessità, invece, devo esprimerla
sul fatto che utilizzare indiscriminatamente tecnologie - quelle cosiddette moderne
- possa in realtà spiazzare i piccoli produttori in favore dei grandi produttori internazionali,
con fenomeni anche di appropriazione della terra da parte delle grandi compagnie e
con dei risultati che alla fine potrebbero determinare un maggior accesso al cibo,
immediato, ma con delle fatiche certamente più consistenti nel medio-lungo periodo.
D.
- Anche perchè bisogna sottolineare che il numero di persone coinvolte dal piano di
Obama è molto ridotto…
R. - Cinquanta milioni di persone coinvolte fa pensare
a grandi numeri. In realtà, noi abbiamo un numero di malnutriti nel mondo che è intorno
al miliardo.