Nepal: appello alla convivenza pacifica di indù, cristiani e musulmani
"Fermare subito le violenze fra gruppi etnici e lavorare per la pace nel Paese". È
l'appello di cristiani, buddisti, indù e musulmani ai leader tribali che da 25 giorni
bloccano il Nepal per chiedere più tutele nelle nuova costituzione che verrà approvata
il 27 maggio. I leader religiosi - riporta l'agenzia AsiaNews - invitano le minoranze
tribali ed etniche al rispetto reciproco e sottolineano la necessità di favorire un
clima di riconciliazione dopo 11 anni di guerra civile. In vista della data di consegna
della nuova costituzione, tutti i gruppi etnici del Paese stanno cercando di piegare
a proprio vantaggio la futura configurazione dello Stato. Da oltre una settimana a
Kathmandu si registrano scontri con feriti fra minoranze tribali favorevoli al federalismo
e indù contrari alla partizione dello Stato secondo le etnie. In totale la polizia
ha arrestato più di 50 persone. Ieri, migliaia di tribali, fra cui i Newar della valle
di Kathmandu, hanno iniziato uno sciopero generale che potrebbe estendersi a tutto
il Paese. Per evitare nuovi scontri fra gruppi etnici, il governo ha dispiegato l'esercito
nel centro della capitale e nelle aree più a rischio. Oggi, Baburan Bhattarai, Primo
ministro nepalese, ha annunciato lo stato di allerta e prorogato a tempo indeterminato
la chiusura delle scuole e di molti uffici pubblici. In alcune città si sono formati
gruppi di sicurezza multi-etnici che collaborano con la polizia. Mons. Anthony Sharma,
arcivescovo di Kathmandu, sottolinea che a causa dello sciopero generale, migliaia
di persone patiscono la fame. Nelle regioni occidentali alle pendici dell'Himalaya
interi villaggi hanno terminato le scorte di cibo, medicinali e acqua potabile. "La
violenza settaria non ha senso - afferma il prelato - e non ha mai portato nulla di
buono. In questo momento storico le persone di fedi differenti dovrebbero essere più
tolleranti e non combattere fra loro". Dello stesso parere è Nazrul Hussein, leader
dell'Islamic Federation of Nepal. Egli sottolinea che "da secoli le diverse culture
del Paese vivono in armonia. Tale convivenza è possibile solo attraverso un dialogo
pacifico fra i vari gruppi etnici, che deve essere sostenuto anche dai politici. (R.P.)