Brindisi, don Ciotti:"trasformiamo la paura in speranza"
"Non mi
terrò in silenzio - dice Isaia - non mi darò pace, finché non sorge come stella la
sua giustizia, la sua salvezza non risplenda come lampada". Don Luigi Ciotti, presidente
di Libera, cita queste parole della Bibbia, commentando il drammatico attentato compiuto
sabato davanti alla scuola 'Francesca Morvillo Falcone' di Brindisi, in cui ha trovato
la morte una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi. "Domenica ero a Mesagne, paese
natale di Melissa - racconta don Luigi - perché era importante dire alla mia coscienza
che dobbiamo rompere il silenzio, le forme di omertà e avere sempre il coraggio di
una denuncia, seria e documentata, ma anche la forza della proposta. Dobbiamo avere
coraggio e assumerci ognuno la propria quota di responsabilità". Don Ciotti, durante
la Santa Messa celebrata nel paese pugliese ha abbracciato a lungo il padre della
ragazza. "In quei momenti si balbetta, ci sono poche parole. Basta una carezza, dare
una mano. Non ci sono le parole, ma sono momenti importanti per comunicare la vicinanza
a chi è nella ferita. Nel mio lungo abbraccio al papà di Melissa ho chiesto al Signore
che ci aiuti ad andare avanti, ci aiuti a non dimenticarci che lui non ci abbandona".
"Dobbiamo saper trasformare le paure in speranze - aggiunge don Ciotti - in quei 'non
temete' che il Signore ci ha consegnato". "Chiediamo a Dio soprattutto la speranza
che concretamente quaggiù si chiama offrire opportunità, cominciando dalle politiche
sociali, dal lavoro, dalla scuola, dal sostegno alle famiglie. La lotta alle violenza
e alle mafie ha bisogno di percorsi che ridiano dignità e libertà a tutte le persone
cominciando dal lavoro per i giovani e dalla lotta contro l'abbandono scolastico".
(intervista a cura di Fabio Colagrande)