Indagini Brindisi: prevale l'ipotesi di un gesto individuale, c'è l'identikit dell'autore
A Brindisi si apre uno spiraglio nelle indagini sulla bomba esplosa ieri davanti all'istituto
Morvillo Falcone. Grazie ad alcune immagini girate da telecamere di sorveglianza collocate
in zona, gli investigatori hanno acquisito elementi significativi che sembrano escludere
l’ipotesi mafiosa. Stamattina il procuratore della città, Marco Dinapoli, ne ha parlato
in una conferenza stampa. Eugenio Bonanata:
L’attentatore
che preme il tasto del telecomando azionando così l’ordigno che ha ucciso Melissa
Bassi. Ad agire sarebbe stato un adulto non ancora identificato: comunque ha operato
da lontano, ad una distanza di sicurezza, vedendo bene la scena. Gli inquirenti definiscono
terribili queste immagini: sarebbero state girate di giorno, a ridosso dell’attentato,
e mostrerebbero la persona mentre posiziona il cassonetto con all’interno l’ordigno.
L’ipotesi più probabile è che l’innesco sia di tipo volumetrico, cioè di quelli che
si attivano al passaggio di qualcuno. Tutto ciò sembra sostenere la pista del gesto
di uno sconsiderato, sebbene sia evidente la volontà stragista. Tuttavia, bisogna
chiarire se altri abbiano partecipato all’organizzazione dell’attentato. Le autorità
indagano per strage, mentre sul posto i carabinieri hanno inviato una squadra del
Ris di Roma composta da esperti di chimica e balistica. Costituita inoltre una task
force investigativa per il controllo del territorio, con l’ausilio di 50 uomini più
11 carabinieri del Ros appartenenti al ‘Reparto crimini violenti’. Intanto non si
arresta lo sgomento per l’accaduto. Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco,
ha detto che si tratta di atti “assolutamente condannabili” da tutta la nazione ma
che ora “bisogna reagire con fiducia, stringendoci ancora di più gli uni agli altri
negli ideali che hanno fatto il nostro popolo”. Oggi a Mesagne, il paese di Melissa,
ha fatto tappa la Carovana contro tutte le mafie organizzata dall’associazione Libera
mentre questa sera tutte le parrocchie della comunità hanno indetto una veglia di
preghiera che si svolgerà alle 21 sul piazzale della Chiesa Madre, per testimoniare
dolore per l’accaduto e vicinanza alle famiglie e ai giovani.
E per sapere
come la popolazione brindisina ha accolto questi ultimi sviluppi investigativi, Eugenio
Bonanata ha intervistato Fabio Mollica, giornalista del sito internet "Brindisi
Report.it":
R. - Sembra
quasi che la gente tiri un sospiro di sollievo. Devo anche dire che a Brindisi in
pochi hanno creduto a questa storia della mafia o del terrorismo. Era un obiettivo
talmente strano, quello di una scuola brindisina, che lasciava poco spazio per pensare
ad un attentato di mafia. Molti avevano già pensato al gesto sconsiderato, apocalittico,
strano e stupido di un - chiamiamolo - folle.
D. - Resta, comunque, la paura
e lo sgomento per quanto accaduto…
R. - Resta la paura, perché questo “personaggio”
che è un italiano, è adulto, è ancora in libertà… Non si sa di dove sia, se sia del
territorio, se sia di Brindisi; ma se non è brindisino comunque conosceva la zona
in cui ha operato. E’ ancora in libertà, anche se sembra che la svolta possa arrivare
a momenti o ad ore. La cosa rassicurante detta dagli investigatori e dal procuratore
di Napoli è che pensano che questo soggetto non possa colpire nuovamente: evidentemente
hanno degli elementi per poterlo dire o per poterlo pensare.
D. - Cosa si sa
delle cinque ragazze ricoverate in ospedale?
R. – Le loro condizioni sono in
netto miglioramento. Sembra migliorare - fortunatamente - anche la più grave, la quinta
ragazza, che era stata trasferita all’ospedale di Lecce: oggi si è risvegliata, ha
scambiato qualche parola con i genitori. Questa è la notizia più importante, perché
la ragazza fino a ieri era in fin di vita e ancora oggi è in prognosi riservata.