Congo: i vescovi chiedono regole rigorose sul controllo dei “minerali di guerra"
“Sostenete regole ferme sulla trasparenza delle compagnie minerarie che operano nel
mio Paese”. È l’appello lanciato da mons. Nicolas Djomo Lola, vescovo di Tshumbe e
presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc),
di fronte al Congresso degli Stati Uniti. Mons Djomo Lola ha testimoniato di fronte
alla sottocommissione servizi finanziari della Camera sulla politica monetaria internazionale
e del commercio. La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (Usccb) - riferisce
l'agenzia Fides - ha sponsorizzato l’audizione di mons. Djomo Lola, che rientra nell’ambito
della discussione parlamentare sui costi e le conseguenza della legge 111-203, il
cui articolo 1502 introduce delle norme per impedire la commercializzazione dei minerali
che finanziano i gruppi armati congolesi. La normativa stabilisce che le imprese statunitensi
che sono registrate presso la Sec (l’autorità di controllo della Borsa americana)
dovranno dichiarare se utilizzano dei minerali che sono presenti allo stato naturale
nelle zone di conflitto della Rdc o in Paese vicino. In questo caso dovranno inviare
alla Sec un rapporto sui provvedimenti da loro attuati per stabilire l’origine e la
tracciabilità di questi minerali. Le audizioni congressuali sono volte a stabilire
la validità delle norme attuative delle legge, proposte dalla Sec. “Parlo non come
un uomo d'affari o un esperto finanziario, ma come un leader religioso che è profondamente
turbata dalla terribile violenza e la sofferenza che ha dominato la vita nel Congo
orientale dal 1996," ha affermato mons. Djomo Lola. “Questa violenza ha distrutto
famiglie, villaggi e comunità. Una delle principali motivazioni della violenza è lo
sfruttamento illecito dei minerali attuato dai diversi gruppi armati nel Congo orientale”.
Secondo il Catholic Relief Service (Crs), che ha coordinato il viaggio di mons. Djomo
Lola negli Usa, il presidente della Conferenza episcopale congolese ha espresso la
speranza che la Securities and Exchange Commission (Sec) pubblicherà regole rigorose
per garantire che le imprese e i consumatori non partecipano, inavvertitamente o meno,
ad commercio che ha portato alla sofferenza ed alla morte di migliaia di persone.
“La Chiesa in Congo confida che la comunità imprenditoriale può e si unirà a noi per
proteggere la vita e la dignità umana del popolo congolese, conducendo un commercio
internazionale rispettoso delle regole, trasparente e responsabile. Siamo sicuri che
non vogliono contribuire alla miseria che ha afflitto il Congo orientale per anni”
ha concluso mons. Djomo Lola. (R.P.)