Il cardinale Prosper Grech: Maria è madre che ci tiene per mano portandoci a Cristo
La Madonna è via sicura verso Cristo, Salvatore del mondo. Lo ha ribadito il cardinale
maltese Prosper Grech, nella Messa vespertina, dedicata ai malati, mercoledì scorso,
presso la chiesa romana di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci, in Roma. La meditazione
presentata in occasione della presenza dell’immagine della Madonna pellegrina di Fatima
e delle reliquie dei Beati Francesco e Giacinta, si è incentrata sulla preghiera dell’Ave
Maria. Il porporato, nel mese dedicato alla Vergine, ha ricordato l’importanza della
preghiera del Rosario e rimarcato che “Maria è rifugio certo verso la salvezza”. Ascoltiamo
il cardinale Prosper Grech al microfono di Massimiliano Menichetti:
R. – Tutto dipende
dalla nostra relazione personale, prima di tutto con Cristo e poi con sua Madre, in
modo che ogni preghiera esca dal cuore e poi risponda con il cuore di Maria.
D.
– Lei ha detto che Maria è Colei che tiene la mano all’uomo nell’ultimo momento. E’
veramente così?
R. – E’ veramente così. Quante Ave Maria abbiamo detto nella
nostra vita? Migliaia e migliaia, io credo. E cosa preghiamo noi? “Prega per noi peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte”. Bene, cosa fa nell’ora della nostra morte Maria?
Tenerci la mano, non soltanto per confortarci, ma per darci la fede, per fare quel
salto nelle braccia di Cristo, in modo che Lei ci presenti a Gesù e Gesù al Padre.
D.
– La penitenza, il digiuno, la preghiera, vie indicate da Maria, sono dunque vie concrete
di salvezza?
R. – Certo. Gesù ha predicato in tutto il suo Vangelo la penitenza,
e sua Madre lo ripete instancabilmente, quindi, la confessione - una vera, sincera
contrizione - e poi la preghiera. Lei raccomanda sempre il Rosario.
D. – Qual
è il significato del mese mariano, in cui fioriscono tante iniziative per far volgere
il cuore a Maria?
R. – Certamente è un’opportunità per noi, perché è sempre
il mese dedicato a Maria. In questo mese ci mettiamo nelle mani della Mamma.
D.
– Lei ha indicato nel Rosario una via di meditazione, non solo di preghiera.
R.
– Qualche volta recitiamo il Rosario meccanicamente: “Nel terzo mistero glorioso lo
Spirito Santo è disceso sugli apostoli. Padre Nostro che sei nei cieli...” Invece
bisogna prima entrare nel significato di queste parole, e poi recitare le Ave Maria
nel contesto di questa meditazione che abbiamo fatto. Il terzo mistero glorioso ad
esempio significa davvero che lo Spirito Santo è disceso sulla Chiesa e anche su di
me e su tutti i nostri cari.
D. – Questa giornata in particolare è dedicata
ai malati e ai sofferenti. Che cosa si sente di dire loro?
R. – Nel mio motto,
sul mio stemma, ho “In te Domine speravi” e poi naturalmente “non confundar in aeternum”,
cioè in Te Signore, a Te mi affido, che io non sia perduto per sempre. Questa, dunque,
dovrebbe essere la nostra preghiera continua: l’affidiamo alla Madre, Maria, che la
offra a Gesù.
La statua della Madonna pellegrina di Fatima e le reliquie
dei Beati Francesco e Giacinta, che insieme a Lucia ebbero l’apparizione della Vergine
nel 1917, rimarranno nella chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci fino a
domenica 20 maggio. Domenica la giornata conclusiva con la Santa Messa presieduta
dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città
del Vaticano.