Dibattito su "Silenzio e Parola" in vista della Giornata mondiale delle comunicazioni
sociali
Il silenzio e la parola non sono estremi contrapposti, ma sono interdipendenti. Sui
molteplici risvolti di questa relazione per la comunicazione si è svolto, nella sede
della nostra emittente, un dibattito in vista della 46.ma Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali, incentrata sul tema “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il tema della
Giornata, che si celebrerà domenica prossima, è un’esortazione a riflettere sulla
realtà della comunicazione. Mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio
Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei:
“Il Papa quest’anno ci
sorprende invitandoci a fare un esercizio di 'gestalt', di percezione della realtà
della comunicazione. Nella comunicazione il rischio è quello di dare la priorità a
ciò che è più visibile, la parola. Il Papa ci invita a fare un esercizio di disimmersione
da questa ovvietà, ripristinando invece il primato del silenzio”.
Quale
è la funzione del silenzio? Risponde Gianpiero Gamaleri, ordinario di Sociologia
dei processi culturali e comunicativi all’Università “Roma Tre”:
“Il silenzio
è luogo dell’assenza o luogo della riflessione, dell’approfondimento, della presenza?
Il silenzio non è assenza, non deve essere censura, deve essere luce e ascolto”.
La
comunicazione è per la Chiesa una sfida legata alla missione evangelizzatrice. Padre
Giulio Albanese, direttore del mensile “Popoli e Missione”:
“La comunicazione,
l’informazione in particolare, oggi, sono terra di missione. La missione è comunicazione,
è comunicazione e trasmissione della parola forte di Dio. E’ giusto crearsi spazi
di silenzio, ma poi non dimentichiamo: dobbiamo gridare dai tetti la buona notizia
perché se rimaniamo silenti poi davvero rischiamo di non dire nulla a questa società
che, nonostante tutto, ha fame e sete di Dio”.
Durante il dibattito, è
stato presentato il volume edito da “Città Nuova” ed intitolato “Il silenzio e la
parola. La luce, ascolto, comunicazione e mass media”. L’autore del libro, Michele
Zanzucchi, ha ricordato i diversi significati di silenzio:
"Il silenzio
richiama a molteplici parole, ma il significato più profondo è quello totalmente cristiano
della 'kenosis', del silenzio di Dio. Il silenzio di Dio che non è fine a se stesso
ma è un silenzio che provoca la parola, che genera la parola, che permette alla parola
di essere parola. Senza silenzio, non c’è parola".