Sudan: mons. Taban condanna il riaccendersi delle ostilità tra Nord e Sud
“Il popolo ha sofferto abbastanza. Vuole finalmente la pace!”. E’ il drammatico appello
lanciato da mons. Paride Taban, vescovo emerito di Torit in Sud Sudan, che esprime
parole di ferma condanna per il recente riaccendersi delle ostilità tra il Nord e
Sud Sudan. “Gli scontri minacciano lo sviluppo del Sud Sudan e l’opera della comunità
internazionale per favorire questo sviluppo”, ha dichiarato il presule, in visita
nei giorni scorsi al quartier generale dell'Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), la
nota organizzazione caritativa cattolica con sede a Königstein, in Germania. Secondo
mons. Taban, riporta il sito Acn News dell’associazione, gli attuali scontri sono
ancora un conflitto circoscritto legato al petrolio e un compromesso non è solo necessario,
ma possibile. “Anche se la maggior parte del Paese non ne è toccata, i recenti scontri
non giovano a nessuno”, ha detto il vescovo che ha quindi rivolto un appello “a tutte
le parti che hanno firmato gli accordi di pace del 2005 a trovare al più presto una
soluzione pacifica” alle questioni lasciate in sospeso dopo la separazione del Sud
Sudan. Secondo quanto ha stabilito il Comitato di alto livello per il Sudan dell’Unione
Africana guidato da Thabo Mbeki i negoziati tra Khartoum e Juba dovrebbero riprendere
giovedì ad Addis Abeba. (L.Z.)