Grecia: si torna alle urne entro metà giugno. Borse a picco. FMI: “l’uscita dall’Euro
tecnicamente possibile”
La crisi economica sta facendo vivere all’Europa le ore più drammatiche di sempre.
Si teme, infatti, per la tenuta dell’Unione, in caso di uscita della Grecia dall’area
Euro, mentre le Borse continuano ad andare giù e la disoccupazione dilaga soprattutto
tra i giovani. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
La crisi morde.
In Grecia, innanzitutto, dove si trasforma in caos politico, con il fallimento di
9 intensissimi giorni di consultazioni per formare un governo di unità nazionale.
Ed ora tutti di nuovo alle urne, entro metà giugno, traghettati da un esecutivo ad
interim. Soluzione di comodo, si vocifera in Europa, dove riecheggia la parola “irresponsabilità”.
Un malcontento che si riversa anche sul fronte borsistico, con la piazza di Atene
che cede, in clima di sfiducia totale, oltre il 4%. Un brutto segnale per il futuro
del Paese ellenico, insomma, la cui uscita dall’area euro non è più un tabù. “Tecnicamente
possibile”, la definisce il capo del fondo monetario Christine Lagarde; dunque reale,
non più un’ipotesi lontana. Una vera e propria valanga che si abbatte anche sul vertice
Ecofin, a Bruxelles, che ieri discuteva di rafforzamento del sistema bancario e di
lotta all’evasione fiscale; argomenti di primo piano per accelerare il processo di
crescita necessario per uscire dal tunnel della crisi. Crescita che diventa la parola
d’ordine, dunque, soprattutto per il premier italiano Monti, che la mette in evidenza
incontrando il presidente della Commissione Ue, Barroso e parlando al telefono con
Obama, il quale ha sottolineato la necessità di fare più sforzi per crescita e lavoro.
Lavoro che continua ad essere una chimera per tanti. Soprattutto giovani, rivela l’Ocse,
che parla di almeno 11 milioni di ragazzi disoccupati nei Paesi industrializzati,
con un picco del 50% in Grecia e Spagna.