2012-05-16 08:29:43

Canada: appello dei vescovi per la protezione dei cristiani in Nigeria


Un appello per la protezione della comunità cristiana in Nigeria è stato lanciato nei giorni scorsi dall’episcopato cattolico canadese, mentre nel Paese africano non sembra arrestarsi l’ondata di odio che vede soprattutto come epicentro la regione settentrionale. È stata Jos, il capoluogo dello Stato federale di Plateau, nella Nigeria settentrionale, a essere nuovamente teatro nei giorni scorsi di un attacco a un villaggio dove sono state uccise sette persone appartenenti a una famiglia cristiana. Il clima di forte tensione fa da sfondo a una lettera che il presidente della Commissione per i diritti umani della Conferenza episcopale del Canada mons. François Lapierre, ha indirizzato all’Alta Commissione della Repubblica federale della Nigeria in Canada. Nella lettera – riporta L’Osservatore Romano - si fa riferimento ad alcune dichiarazioni dell’arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale in Nigeria, Ignatius Ayau Kaigama, che denunciano la situazione e sottolineano la necessità di garantire maggiore sicurezza alla popolazione cristiana. Nella lettera mons. Lapierre richiama, in particolare, l’intervista rilasciata il 30 aprile dall’arcivescovo all’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre in cui aveva espresso “grave preoccupazione” per la mancanza di protezione della comunità cristiana, specialmente nel nord del Paese. A tale riguardo mons. Kaigama osservava che nella regione settentrionale a fronte di un alto numero di attacchi contro i cristiani si registrano pochi arresti di colpevoli. Secondo quanto emerso, questi attacchi avrebbero una cadenza quasi giornaliera, con i cristiani come obiettivo principale. Nell’intervista, il presidente dei vescovi nigeriani denunciava: “Il motivo per cui nessuno abbia ancora identificato i colpevoli supera ogni immaginazione. Noi paghiamo le tasse e abbiamo il diritto di sentirci protetti e sapere cosa sta succedendo”. La lettera di mons. Lapierre prosegue richiamando il documento World Summit Outcome del 2005, approvato dall’Assemblea Generale dell’Onu con la risoluzione 60/1, che contiene un paragrafo dedicato alla “Responsabilità di proteggere”. L’articolo 138, in particolare, contempla quattro tipi di reati: genocidio, crimini di guerra, pulizia etnica e crimini contro l’umanità. La responsabilità di impedire tali crimini è innanzitutto dei singoli Stati nei confronti dei propri cittadini e il compito principale della comunità internazionale è aiutare gli Stati ad adempiere le proprie responsabilità. Il presule canadese conclude esprimendo vicinanza alla comunità cristiana in Nigeria richiamando il Presidente nigeriano Goodluck Jonathan all’ “l’urgente necessità di assicurare protezioni adeguate per i tanti cristiani che chiamano casa il vostro Paese”. (L.Z.)







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