Renato Vertunni, con
nostalgia, ricorda quando si viveva più lentamente e si dormiva di più. Si riferisce
alla prima metà del secolo scorso, quando non esistevano né la radio, né la tv. I
romani, ma tutto il Paese, andavano a dormire prima e privi dell'ansia che oggi ci
procurano le cattive notizie dei telegiornali (E.A.).