Messico: documento della Chiesa in difesa dei bambini poveri
Non è più sostenibile che i bambini muoiano o rimangano invalidi a causa della fame.
E’ quanto emerge in un documento diffuso dall’arcidiocesi di Città del Messico, che
propone alcune azioni per l’istituzione di un accordo nazionale per far fronte a questo
dramma. Per risvegliare la consapevolezza sociale sui livelli di povertà e di disuguaglianza
esistenti in Messico, la Chiesa cattolica ha appena pubblicato il suo secondo Rapporto
nazionale “Dolor de la Tierra, Dolor de los pobres. ¡Actuemos ya!” nel quale mette
in evidenza che “non è tollerabile che un quarto dei messicani convivano con la fame
e la sete, e che i bambini non possano continuare a morire o a rimanere invalidi a
causa della fame”. “Né - continua il documento - è possibile che ci siano comunità
dove oltre il 90% degli abitanti sono poveri. Non si può continuare a seguire una
politica di sviluppo sociale che non va oltre le emergenze senza pensare a quello
che è indispensabile per il vivere quotidiano della gente”. La proposta dell’arcidiocesi
è di dare vita ad “un accordo nazionale che stabilisca le priorità per far fronte
alla povertà e alla disuguaglianza, promuovere la mobilitazione e la concentrazione
su accordi a livello comunitario, regionale e nazionale”. Nel lavoro, coordinato dalla
Caritas messicana, il responsabile della Commissione episcopale della Pastorale sociale,
mons. Gustavo Rodríguez Vega, vescovo di Nuevo Laredo, ha sottolineato che “esistono
situazioni che richiedono nuovi atteggiamenti e nuove azioni da parte nostra, che
non possono essere rimandate oltre”. (R.P.)