Indonesia: nell'Anno della Fede le sfide della missione e del dialogo di fronte all'islam
radicale
“L’Anno della Fede sarà un'opportunità per rinnovare lo slancio della missione in
Indonesia”, dice all'agenzia Fides padre Romanus Harjito, direttore nazionale delle
Pontificie Opere Missionarie in Indonesia, spiegando che “missione per noi cristiani
indonesiani, piccola minoranza, significa essenzialmente testimoniare la fede con
le opere, l'amore al prossimo, il servizio, cercando di vivere nella società, in larga
maggioranza musulmana, i valori del Vangelo. La sfida più difficile più difficile
per i cristiani indonesiani – afferma – è quella che viene dal confronto con l’islam
radicale che, a volte, si trasforma in atti di ostilità e violenza verso i credenti.
Nella pastorale quotidiana dobbiamo essere sempre attenti alle nostre iniziative e
alle attività: i gruppi radicali islamici, pur se piccoli, ci guardano con attenzione
e, se giudicano le nostre opere come proselitismo, potrebbero promuovere proteste
pubbliche e anche atti di violenza”. La Chiesa indonesiana, prosegue, “sta studiando,
in questa fase, di realizzare un ponte fra Anno della Fede e impegno missionario.
In particolare, nell’autunno prossimo si prevede a Giakarta, per l'apertura dell'Anno
della Fede, un simposio dedicato alla ricezione del Concilio Vaticano II nel contesto
indonesiano, così vario, pluralistico, diversificato. Da qui possiamo ripartire per
una fede più forte e un testimonianza più viva e convinta in Indonesia”. (R.P.)