Il Papa a Sansepolcro: necessario impegno dei cristiani per una nuova etica pubblica
Alla sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale, i cristiani sono chiamati a
contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità. Con questo pensiero Benedetto
XVI si è rivolto alla città di Sansepolcro. In questa località che festeggia il millenario
dalla fondazione, il Papa è giunto in anticipo sul programma per via dell’annullamento,
causa maltempo, della precedente tappa al Santuario della Verna. Davanti agli abitanti
di Sansepolcro, il Pontefice ha lanciato un forte appello a guardare in alto per orientarsi
nel quotidiano e a riscoprire le radici cristiane. Il servizio del nostro inviato,
Paolo Ondarza:
Mille anni sono
passati dalla fondazione di Sansepolcro da parte dei santi pellegrini Egidio ed Arcano,
reduci da Gerusalemme con il desiderio di edificare una città nella quale i discepoli
di Cristo potessero essere il motore della società. Un borgo costruito sul progetto
teologico della giustizia e della pace: cammino che, grazie al supporto del carisma
benedettino prima e dei monaci camaldolesi è continuato per generazioni.
Visitando
la concattedrale, in sosta di fronte all’Eucarestia, al Volto Santo - capolavoro della
scultura lignea di epoca carolingia - e incontrando la cittadinanza che lo ha abbracciato
nella medievale piazza Torre di Berta, Benedetto XVI ha auspicato che questo millenario
possa contribuire alla riflessione e alla riscoperta delle radici cristiane affinché
i valori evangelici continuino a fecondare la società. Forte l’appello all’impegno
civico dei cristiani:
“Oggi vi è particolare bisogno che il servizio della
Chiesa al mondo si esprima con fedeli laici illuminati, capaci di operare dentro la
città dell’uomo, con la volontà di servire al di là dell’interesse privato, al di
là delle visioni di parte. Il bene comune conta di più del bene del singolo, e tocca
anche ai cristiani contribuire alla nascita di una nuova etica pubblica”.
Alla
sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale i cristiani – ha detto il Santo Padre
– sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità, animati
dalla carità evangelica, che chiede di non rinchiudersi in se stessi, ma di farsi
carico degli altri:
“Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande:
abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera società
civile, con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato. E’ necessario ritrovare
solide motivazioni per servire il bene dei cittadini”.
“Un richiamo a guardare
in alto, a sollevarsi dalla quotidianità, per dirigere gli occhi al Cielo, in una
continua tensione verso i valori spirituali e verso la comunione con Dio che – ha
detto il Santo Padre – non aliena dal quotidiano, ma lo orienta e lo fa vivere in
modo ancora più intenso”. Sansepolcro è chiamata oggi a raccogliere una sfida: conciliare
passato, presente e futuro:
“La sfida che sta davanti a questo antico Borgo
è quella di armonizzare la riscoperta della propria millenaria identità con l’accoglienza
e l’incorporazione di culture e sensibilità diverse”.
Un mandato a cui
la cittadinanza non mancherà di rispondere vista la storica apertura missionaria che
la caratterizza. In proposito il Papa ha evidenziato i frutti di collaborazione e
le opere di carità partite da questo borgo, gemellato con Gerusalemme, in favore dei
più bisognosi in Terra Santa. Infine un appello alla diocesi:
“Memori del
passato e attenti al presente, ma anche proiettati verso il futuro, voi cristiani
della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro sapete che il progresso spirituale delle
vostre comunità ecclesiali e la stessa promozione del bene comune delle comunità civili
richiedono impegno per un inserimento sempre più vitale delle vostre parrocchie ed
associazioni nel territorio”.
Il maltempo, causa dell’annullamento della
visita al Santuario francescano della Verna, non ha offuscato la gioia dei tanti
biturgensi accorsi per salutare il Papa che ha ricambiato dicendo: “Nonostante il
brutto tempo il nostro cuore è pieno di luce e di gioia”.