Indonesia: gravi preoccupazioni per il rispetto delle minoranze religiose
Human Rights Watch ha lanciato l’allarme per il rispetto dei diritti umani e delle
minoranze religiose in Indonesia. In una nota ripresa dalla Fides, l’Ong riconosce
i passi in avanti per consolidare un governo stabile e democratico ma denuncia anche
“i funzionari dello stato che, pur parlando spesso di protezione dei diritti umani,
non sembrano disposti a prendere le misure necessarie per garantire il rispetto sui
diritti umani da parte delle forze di sicurezza e a perseguire adeguatamente i responsabili
di violazioni gravi". Il governo - dice l’organizzazione umanitaria - continua a usare
le leggi sul tradimento, sulla blasfemia e la diffamazione per limitare il diritto
alla libera espressione. La polizia arresta arbitrariamente attivisti, giornalisti
e critici del governo, mentre in aree come la Papua e le Molucche attivisti pro-indipendenza
sono processati e condannati a lunghe pene detentive. Dal 2011, prosegue la nota,
"le autorità indonesiane non hanno affrontato in modo adeguato episodi crescenti di
violenza di massa da parte di gruppi militanti islamici contro le minoranze religiose
a Java e Sumatra", citando abusi contro cristiani, musulmani sciiti, ahmadi. "I militanti,
incoraggiati dal governo, che ha limitato la costruzione di luoghi di culto, hanno
indotto le autorità locali a chiudere centinaia di chiese cristiane e decine di moschee
degli Ahmadi negli ultimi anni", denuncia il rapporto. Human Rights Watch chiede quindi
al governo indonesiano e alla comunità internazionale di concentrarsi sui casi dei
prigionieri politici e sulla violenza crescente contro le minoranze religiose, invitando
in particolare l'Unione Europea a trattare tali temi nel suo prossimo dialogo sui
diritti umani con il governo indonesiano. Sulle minoranze religiose, la UE, secondo
HRW, dovrebbe chiedere: la revoca dei decreti del 1969 e del 2006 che bloccano la
costruzione dei luoghi di culto e che vengono utilizzati per discriminare le minoranze
religiose; di adottare tutte le misure necessarie per fermare la violenza e la discriminazione
contro le minoranze religiose; di accettare la visita del relatore speciale delle
Nazioni Unite sulla libertà di religione. (M.G.)